Lara

LARA (Archeologa avventuriera) Una figura femminile di esplorazione che si addentra nei posti antichi piu' dimenticati per osservarli e recuperare tesori o oggetti anticamente preziosi. Porta alla luce tutto cio' che e' nascosto o pericoloso da raggiungere sfidando intemperie e ogni pericolo sia naturale,che mistico,oscuro o sovrannaturale attivando o attraversando anche portali multidimensionali verso mondi sconosciuti e anche potenzialmente pericolosi. Si addentra anche nell'esplorazione di antiche civilta' per svelare o conoscere i loro segreti. Il suo motto e': "Sono io a scrivere il mio destino". Si trova a combattere anche contro il suo alterego ( la sua parte oscura) scoprendo che era schiava di se stessa riuscendo a liberarla per permetterle di andare nel mondo libera senza piu' obbedire a nessuno. Intraprendera' la missione di fermare delle forze aliene oscure che vorrebbero conquistare il pianeta Terra trovando lungo il suo percorso un nuovo alleato di missione difficile da riconoscere come tale a causa del suo misterioso lavoro come apparente bio-terrorista.
RUOLO DI ESPLORAZIONE INTERIORE: la parte di se' che permette di esplorare tutto cio' che ha bisogno di essere conosciuto e portato alla Luce dentro e fuori
CHI E' LARA
Mi chiamo Lara.
Sono nata in Inghilterra il 14 febbraio, in una data che la chiesa anglicana e altre istituzioni religiose avevano etichettato come festa degli innamorati. Quasi un paradosso per una che aveva votato la propria esistenza a tutto tranne che all'amore. O chissa', forse sono nata in quella data proprio come metafora per imparare a fare spazio all'amore e come se avesse potuto diventare una preziosa lezione di vita da apprendere. Alcuni dicono che ero nata in una notte tempestosa. Difficile da dirsi, io ero troppo piccola per ricordarlo, e mia madre Amelia de Mornay , dice di ricordare solo i festeggiamenti di quella notte avvenuti al Surrey's Parkside Hospital. Era troppo felice per pensare e ricordare a che tipo di condizione metereologica fosse in atto all'esterno di quell'edificio. Mio padre invece, Richard James Croft, archeologo e conte di Abbingdon, mi aveva sempre detto che erano stati tempestosi i calci che avevano movimentato il ventre di mia madre. Forse ero troppo desiderosa di venire al mondo e di mettere in pratica e uso, tutta l'energia e il movimento che mi avrebbero accompagnata nella vita e che tutt'ora mi accompagnano.Entrambi aristocratici, lui conte ma soprattutto avventuriero, e lei contessa, quel giorno ancora non potevano sapere che avevano contribuito a dare alla luce chi non avrebbe avuto il minimo interesse per quel tipo di vita aristocratica e sfarzosa, ma qualcuno che avrebbe preferito piuttosto vivere in giro per il mondo senza una meta fissa per sentirsi libera e indipendente da tutto e tutti e di vivere come il vento, che a volte lieve e altre impetuoso, e' libero di dirigersi ovunque voglia senza temere che nulla possa fermarlo, nemmeno la piu' marmorea montagna di ostacolo, perche' troverebbe il modo di raggirarla o usare la sua vetta come trampolino di lancio per proseguire verso direzioni ancora piu' alte. La magia del vento.
Fino ai tre anni di vita pero', per chissa' quali motivi avevano deciso di farmi frequentare una scuola femminile. Forse perche' avevano visto che di comportamenti femminili proprio non ne volevo sapere, e probabilmente avrebbero voluto farmi imparare il prima possibile le aggraziate maniere per introdurmi in quel tipo di mondo aristocratico a cui loro appartenevano e di cui ne andavano fieri. Mio padre pur essendo un conte, era un grande appassionato di archeologia e avventuriero, e tutto sommato riusciva ad avere un ottimo equilibrio tra la vita nobile e quella avventurosa. Ma era mia madre quella che piu' teneva al bon ton e che lo potessi apprendere prima che diventasse troppo tardi. Credo che non sarebbero servite nemmeno le piu' elevate scuole femminili mondiali per dare o imporre delle regole comportamentali ad una come me che ha fatto della sua esistenza, quanto di piu' libero e indipendente possa esistere e che crede fermamente nell'autenticita' di cio' che si vuole esprimere liberamente e che fa parte di cio' che si e' realmente nel profondo. No, io fin da piccola, anche se non conoscevo il concetto di liberta', non avevo nessuna intenzione di farmi inquinare da qualcuno. I miei genitori si erano illusi di poter aspirare a vedere la loro figlia aristocratica interessarsi a letterature e studi elevati, perche' avevano visto in me molto presto le mie grandi attitudini allo studio. Peccato che non sapessero o avessero capito fin da subito, che quelle attitudini per gli studi, esistevano in me solo perche' mi avrebbero portato verso studi di alto e altro livello nel campo dell'archeologia perche' il mio desiderio piu' grande fin da piccola, era quello di scoprire, di esplorare, di portare alla luce i piu' piccoli e grandi misteri della vita. Un progetto ambizioso...eppure credo che gia' a meno di tre anni, il mio essere volesse gia' farmi capire che cosa avrei fatto nel mondo e per quale motivazione ero nata. Ma sarei riuscita a scoprirlo ? Avevo solo un modo per farlo:
vivere la vita e vedere a cosa mi avrebbe portata oltre ogni spazio e limite.
Lara
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