OBLIO DA DIMENSIONE TERRENA
Dimensione oscura
Ritornata con spirito e coscienza nel corpo dell' ultima incarnazione terrena, Syride riapre gli occhi su Ratash non percependo pero' ancora il suo corpo e non riuscendo a muovere ancora nessun muscolo pur essendo perfettamente lucida. Non sa pero' come comunicarlo a Ratash. Alcuni istanti dopo pero' sente il calore della mano di Ratash sul suo viso, capendo che i sensi si stanno riattivando insieme ai muscoli e ogni tessuto che viene nuovamente" rimesso in vita" grazie all'energia che riprende a fluire.Syride sorride stancamente come se avesse fatto un tremendo sforzo. La giovane non ricorda il suo dialogo con lo spirito guida nella dimensione superiore perche' nella densita' della materia, i ricordi sono gia' finiti nel "cassetto dell'inconscio". Un qualsiasi indizio pero' o collegamento a quel discorso, avrebbe potuto riemergere in qualsiasi momento alla coscienza della dea. Syride non ricorda nulla del nuovo accordo per essere tornata sulla terra, ma percepisce la sensazione di contentezza per riessere viva e sulla terra.Dentro di lei sa che la sua missione non e' ancora terminata.
"Credo di....aver perso i sensi....."
Syride allunga una mano verso il viso di Ratash sfiorandolo nel vederlo cosi' preoccupato.
"Mi spiace averti fatto preoccupare..."
La dea non mette in conto la possibilita' che possa essere "morta" perche' non ricorda quasi nulla del mondo astrale in cui e' finita, o per lo meno non ancora.
"Fa caldo....fa terribilmente caldo..."
Syride ora sembra accusare piu' pesantemente il caldo rispetto a prima.Si solleva per scivolare via dalle braccia di Ratash e sedersi sul suolo della passerella di metallo di quella dimensione sconfinata.
"Mi sento..pesante.....terribilmente pesante..."
Syride non sa ancora di aver assorbito le energie basse nephilim di Sephir per averlo aiutato energeticamente.
<< stare qui ora....mi fa stare male....>>
Syride ruota il viso verso Sephir, e come per "magia", la dea inizia a ricordare quello che aveva attuato prima di finire a terra svenendo e passando nel corpo astrale. Incupisce lo sguardo, ma poi ricorda quello che di importante ha attuato sul "cattivo" nephilim.Ratash invece non riesce a credere che Syride abbia ripreso conoscenza e a parlare.
"Tu....eri morta...."
Le sussurra poi dopo che lei si mette a sedere sul pavimento della passerella e guardandola seriamente come se Syride non avesse realizzato di essersene andata..
" Non so cosa sia accaduto ma....e' incredibile che tu sia ora viva....e non potrei essere piu' contento. Per colpa mia ho quasi contribuito alla tua morte.Non avrei dovuto portarti qui...."
" Hai dovuto aspettare tutti questi anni per mettere la testa a posto, figlio?"
La voce ironica di Sephir torna a risuonare. Ratash fa uno sforzo incredibile per non girarsi verso di lui rabbioso e rispondergli immediatamente a tono. Non comprende tra l'altro nemmeno il senso di quelle parole.
" Hai votato la tua vita a un'ariochense infangando la razza nephilim.Almeno potevi aspettare di incontrare questa eroina che ha rischiato di morire per sfidare me, il vero re nephilim, per aiutare te. Dovresti onorare questa donna invece che...."
" TACI !!!!"
Ratash si rialza esplodendo nuovamente dalla collera.
" Amo Enora da quella volta, e tu la devi smettere di continuare a cercare di farmi sentire un deludente re e traditore del mio popolo per essermi innamorato del mio opposto!"
Sephir alza lo sguardo e i suoi occhi sono fastidiosamente ridenti.
"Guardati....Dovevi guardarti quando la tenevi tra le tue braccia baciandola"
Rivela davanti a Syride.
" E non venirmi a dire che l'hai baciata per senso di colpa."
Gli occhi di Sephir si spostano ora verso Syride guardandola con acceso interesse, ma ora nel suo sguardo c'e' anche qualcosa di diverso. Una parte di Sephir infatti e' sinceramente attratta da Syride per qualcosa che ancora non comprende. Il suo spirito "dannato", non sa che l'energia di Syride e' entrata nella sua energia e che sta agendo per qualcosa di diverso rispetto a prima.
" Ora mi hai stancato. Ho fatto male a venire qui..."
Si rialza e tende una mano verso Syride per aiutarla ad alzarsi.
"Dobbiamo andarcene...non ha piu' senso stare qui..."
Dalle parole del ninja nephilim Ratash, Syride capisce di essere stata veramente ad un passo dal lasciare la vita della terra.Quando poi Sephir inizia a parlare arrivando a rivelare di aver ricevuto un bacio da Ratash durante il suo stato di "incoscienza" o "morte", la dea guarda con sorpresa il ninja nephilim, ma non pronuncia nulla a riguardo, anzi mantiene un atteggiamento neutro e osservatore limitandosi a quello.
" Vuoi gettare la spugna proprio ora? Guardalo...."
Gli dice Syride aprendo un braccio verso la direzione di Sephir come a indicargli meglio qualcosa.
" La sua energia e' cambiata e sta cambiando. Il suo spirito si sta alleggerendo.Se vuoi andare via, d'accordo. Ma probabilmente dovremo tornare qui. Insieme. Non dimenticare quello per cui sei venuto qui.Tuo figlio ha bisogno di protezione."
Syride si avvicina al nephilim Sephir nuovamente, arrivando a pochi centimetri da lui.
"Vuoi davvero restare prigioniero da cio' a cui sei stato indotto contro la tua volonta' ? Hai visto quello che ti e' stato fatto da piccolo. Non permettere che questa catena continui.Tu hai il potere di liberare te stesso e tutti gli spiriti coinvolti con il tuo albero genealogico , avi e discendenti. Puoi liberare lo stesso capostipite nephilim dalla sua prigionia dovuta alla scissione di una sua parte dalla luce. Pensaci. Pronuncia il mio nome. E il mio spirito arrivera'. "
Syride lo guarda dritta negli occhi color ghiaccio profondo , poi gli da' le spalle per tornare verso Ratash.
"Possiamo andare...."
Ratash guarda con stupore Syride.
"Tornare qui?? Hai rischiato di morire per colpa mia per averti portata qui "
Ratash manifesta la sua disapprovazione, ma nel sentirla rinominare il figlio, riemerge un confitto interiore sul da farsi. Lei poi torna a riavvicinarsi a Sephir.
"Non avvicinarti a lui! La sua energia e' pericolosa anche da qui!"
Cerca di dirle Ratash, ma Syride riprende a parlare a Sephir per poi tornare da Ratash pronta a lasciare quella dimensione.
"ASPETTA"
La voce di Sephir tuona alle spalle di lei prima che Ratash acconsenta di fare rientro nella loro dimensione.
"La tua protettrice ne sa piu' del diavolo"
Ratash fulmina con lo sguardo il padre Sephir.
"Ma la sua bizzarra teoria mi incuriosisce.Vuoi farmi credere che il capostipite nephilim, angelo nero dei tempi biblici sia stato a sua volta prigioniero di qualcosa, e che esiste un modo per liberare anche lui? Il grande re dei nephilim non e' schiavo di nessuno. E' libero di fare cio' che crede. Ovunque lui sia"
"Il capostipite nephilim libero di fare quello che vuole?"
Syride scuote la testa.
"E' l'amore che rende liberi. Non la dissociazione dell'amore. E lui si e' dissociato dall'amore ed e' schiavo della sua assenza. Non trovera' mai la pace, come te, come nessuno dei tuoi avi se non compierete la trasformazione delle vostre energie. Altrimenti...resterete dissociati e vittime per sempre e le vostre anime dannate. "
Syride si riavvicina nuovamente a Sephir e gli posa una mano all'altezza del cuore.
" Questo cuore...e' chiuso. Non puo' ne' dare ne' ricevere. E un cuore che non e' piu' capace di dare o ricevere diventa sempre piu' arido e sterile e sara' capace di trasmettere solo aridita'. Il capostipite nephilim ha fatto questa "fine"....e tu hai fatto la stessa "fine". Ratash ha iniziato a spezzare la catena.Ma tutti quelli che sono vissuti prima di lui, sono imprigionati come te...come il capostipite..come tua madre...come tutti i vostri avi. Ratash puo' liberarsi spezzando la catena dell'odio. Ma solo tu potrai liberare te stesso riaprendo quel cuore. Insieme potreste salvare anche molti altri spiriti del vostro albero genealogico ancora imprigionati perche' due energie potenti come le vostre, possono fare incredibili cose......e dare un futuro libero ai vostri prossimi discendenti."
Syride stacca la mano dal cuore di Sephir.
" Hai il potere di scegliere la liberta'. Di scegliere la vera vita"
Syride torna sui suoi passi raggiungendo nuovamente Ratash.
"Andiamo..."