APPARENTE LIBERTA'

"Perdonare?"

Shayla guarda Kir con occhi pieni di lacrime.

" Mi stai chiedendo una cosa impossibile. Io non sono capace di perdonare una cosa simile! Non posso perdonare una stirpe che ha portato morte e sofferenza alla mia! Non posso Kir!"

" Tu non volere Shayla...Tu capace! Ma non vuoi..."

" Tu non hai visto morire qualcuno per mani di atroci crudelta' come quando un angelo nero ha strappato la vita di una persona amata da una persona a me cara, come mio fratello!La sposa di mio fratello e' stata uccisa il giorno del suo matrimonio, e in un modo abominevole! E mi chiedi di perdonare questo?? Mai!!"

"E allora....tuo odio e rabbia logoreranno tutta tua vita. Tutte tue azioni saranno alimentate da rabbia..."

Shayla non e' felice di sentire quelle parole di Kir che quasi le sembrano come una sentenza. Le lacrime dell'amazzone scorrono sul suo viso, ma con sua grande sorpresa, quando si passa la mano sugli occhi per pulirsi dalle lacrime, vede che non escono piu' di colore rosso com'era sempre stato e successo a tutta la sua stirpe. Nemmeno Enora avrebbe piu' pianto lacrime di sangue.

"Cosa....cosa...non puo' essere..."

Mormora guardandosi la mano.Si passa le mani sugli occhi bagnandoli con le lacrime, ma non c'e' piu' presenza di rosso.Shayla non sa che e' proprio attraverso il perdono richiesto dal nephilim Ratash e accolto da Kaileena, che la sua stirpe non sarebbe piu' stata schiava di quel flagello. Esattamente quello che Kir aveva cercato di farle capire e che e' iniziato ad accadere a pochi minuti prima niente di meno proprio grazie all'ultimo discendente della razza tanto odiata da Shayla.

TOMBA DI KAILEENA

"Cosa succede?"

"Le mie lacrime non sono piu' rosse. Non capisco. Per millenni la mia stirpe ha pianto sangue ad ogni sofferenza provocata dai nephilim."

Kir e' sorpreso di quanto lei gli sta dicendo. Shayla non ha emesso nessuna parola di perdono, eppure qualcosa di grande sembra essersi innescato sull'intera stirpe ariochense. I due non sanno che e' stato qualcun altro a invocare il perdono per il male fatto all'intera razza ariochense e che Kaileena ha aperto il suo cuore alla compassione e perdono.

" Allora....qualcosa di grande ...successo a tua stirpe..."

"Io non ho perdonato nessuno..."

Shayla si rialza di scatto e si avvicina alla tomba.

"Dobbiamo scendere li sotto!Ora!Devo capire se e' successo qualcosa!"

Shayla prende un pugnale per poi inserire la lama in una serratura aprendo cosi' l'ingresso alla tomba spostando la lapide.

"Vieni con me Kir..."

I due scendono nella tomba dei genitori di Shayla e Arioch arrivando in una stanza del sottosuolo dopo aver sceso dei gradini.

"Cosa c'e' qui?"

Kir si guarda intorno non scorgendo assolutamente nulla di particolare.La stanza e' vuota,e ci sono solo quadri impolverati rappresentanti una donna e un uomo.

"Quella e' mia madre.E lui e' mio padre. Mio padre era un grande guerriero. Mia madre un'amazzone magica..."

"Tu .....hai preso da entrambi. Come...tuo fratello...."

Shayla annuisce.

" Si sono indotti nella morte scomparendo in un modo che nessuno mai ha capito. Ma i loro spiriti sono qui anche se non potro' piu' rivederli...."

Shayla posa le mani su una parete dietro la quale l'ultima volta che era scesa li' sotto, aveva fatto apparire i genitori . Lo sguardo di Kir e' sgomento come se lui avesse capito qualcosa di molto grave.

"Kir...cos'e' quel viso?"

L'indigeno respira profondamente guardandosi intorno come se volesse cogliere dentro di se' qualcosa.

" Spiriti di tua stirpe....tuoi genitori...non liberi....imprigionati..."

Le parole di Kir turbano profondamente Shayla.

"No, loro sono felici! Loro sono insieme, in un mondo dal quale ci vegliano e ci guidano!"

Kir scuote la testa negativamente.

" Che cosa ne sai tu di loro! Non sei un veggente! E non puoi vedere oltre la morte!"

Shayla viene riaccecata dalla rabbia e dal fastidio non riuscendo ad accettare che Kir o qualcun altro pensino qualcosa di cosi' "negativo" ai suoi occhi sulla sua stirpe.

"Voi materiali....avete chiuso porte al sentire."

Shayla continua a guardare Kir con fastidio.

" Io sento molto piu' di quello che credi Kir"

Kir scuote la testa.

"Io no credo Shayla. Dimmi...tu senti tuoi genitori qui?"

La domanda di Kir mette in difficolta' Shayla che si guarda intorno cercando di sentire qualcosa. Ma nulla percepisce.

"No....io...non li sento.Ma so che ci sono!"

Kir scuote la testa.

"Tua mente fa pensare che loro sono qui liberi perche' tu volerli qui liberi. Loro sono...in prigione...perche' no possono andare vedendo tua sofferenza. Tu....lasciare andare via loro. Tu essere felice anche senza loro qui...."

Shayla continua ad essere turbata.

"Io....non voglio....hai ragione Kir. Io non voglio...."

Kir annuisce tristemente ma comprende la difficolta' di Shayla.

"Io voglio che loro restino qui...."

La debolezza di Shayla si fa sentire al posto della rabbia. Le lacrime le scendono non piu' pero' di colore rosso. Kir le si avvicina.

" Grande dolore....lasciar andare via persone amate e' grande dolore. Ma trattenere loro...e' egoismo, no vero amore..."

Shayla si lascia andare tra le braccia di Kir che la accoglie in un caldo abbraccio.

" Se amare cosi' profondamente e' egoismo....che cos'e' allora l'amore per te?"

"Amore per me, e' lasciare liberi. Obbligare qualcuno ad amare te o a stesso tuo modo, e' violenza e egoismo. "

"Non sono pronta per questo Kir. Non lo saro' mai. Non posso non volere i miei genitori qui..."

Le parole di Shayla rattristano ancora di piu' Kir ma non le dice nulla, perche' le sue parole non le avrebbero fatto capire a pieno cio' che lui intende.

Valentina - Racconti fantasy
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