ALLA RICERCA DELL'AMULETO DI HORUS

Egitto

Shaman é seduta sul suolo stando sulle ginocchia e con le natiche in appoggio sui talloni, all'interno di una tenda innalzata abilmente dai beduini che sono partiti insieme a lei portando attrezzature utili per il tipo di missioni che svolgono da tempo girovagando di terra in terra. Tra le mani, la sciamana ha un panno che ha immerso in una ciotola di legno contenente dell'acqua amalgamata con un particolare olio ricavato da un'erba, e che la donna strizza per poi appoggiare sulla fronte della donna che ha tirato fuori dai pesanti pezzi di granito sotto i quali l'ha trovata mezza sepolta. Pochi istanti dopo la donna inizia a recuperare i sensi e ad aprire gli occhi lentamente, lasciandoli fermi sul viso di Shaman e scrutandola come se stesse cercando di capire chi possa essere.

"Ben tornata."

Le dice Shaman con un sorriso rassicurante per poi prendere un altro pezzo di tessuto bagnato e andare a pulire una ferita sul braccio della donna.

"Chi sei? Dove... dove sono?"

"Ora sei al sicuro. La tempesta di sabbia non é ancora finita, ma questa tenda é abbastanza riparata."

Shaman vede la donna restare ancora immobile, come se fosse ancora in un "altro mondo".

"Qual'é il tuo nome?"

Le chiede la sciamana mentre immerge nuovamente il panno nella ciotola. Deve aspettare parecchi istanti prima che la sconosciuta le dia una risposta.

"Lara."

"Il mio nome é Shaman. Ti ho trovata quasi seppellita da pezzi di pietra crollati da qualche punto della Grande Piramide."

Lara ruota lentamente il viso di lato con sguardo perso nel vuoto, come se il sentir pronunciare il nome della Grande Piramide le avesse rievocato ricordi o immagini cupe.

"Che cosa facevi fuori ai piedi di quella piramide?"

"Come ho fatto a uscire?"

Le chiede invece la donna.

Shaman ferma il movimento delle mani che stanno strizzando ancora una volta il tessuto, nel sentire la strana domanda di Lara.

"Uscire? Stai dicendo che... eri all'interno della piramide? Della Grande Piramide? Non ricordi come tu sia uscita?"

Chiede la sciamana con espressione di sorpresa.

"Ero all'interno della Grande Piramide."

Shaman rivede nello sguardo perso della donna, qualcosa di cupo e che deve averla profondamente segnata dentro.

"Ti va di raccontarmi che cos'é successo? Ce la fai? O forse preferisci riposare?"

Lara ci impiega ancora parecchi istanti prima di rispondere.

"Non ricordo. Ricordo solo che ero venuta in Egitto per cercare un amuleto."

"Un amuleto? Quale amuleto? All'interno della Grande Piramide?"

"Non ricordo come io sia finita nella Grande Piramide. Ricordo solo che ero alla ricerca dell'ingresso di una tomba per trovare l'amuleto."

"Di quale amuleto si tratta?"

"Dell'amuleto di Horus."

La sciamana posa il tessuto bagnato sulla tunica che le fascia le gambe,  restando in un più attento ascolto, dopo aver ricevuto quella risposta.

"Cercavi l'amuleto di Horus? All'interno di una tomba? Di quale tomba stai parlando?"

Lara socchiude gli occhi come se stesse cercando di ricordare l'inizio di quell'avventura in Egitto.

"Avevo scoperto un passaggio ad una tomba sotterranea tra le sabbie del deserto. Mi sono addentrata con la guida che avrebbe dovuto accompagnarmi in quella zona del deserto."

Lara riapre gli occhi.

"Ci siamo addentrati nel sotterraneo di quella tomba, ma quella guida é fuggita non appena aveva letto un'iscrizione su una parete. Io ho proseguito fino a trovare un sarcofago. E' lì, su quel sarcofago che ho trovato l'amuleto."

"Di chi era quel sarcofago? In quale sepolcro eri finita?"

"Il sepolcro di Seth."

Shaman incupisce lo sguardo.

"Il dio egizio del caos, del disordine, delle pestilenze e della violenza."

Le spiega la sciamana come per far prendere maggior consapevolezza alla donna, verso quale tipo di energia si era recata scegliendo di addentrarsi in quella tomba.

"Non avevo idea che..."

Lara socchiude nuovamente gli occhi, come se il ricordo di quella sua azione le stesse facendo rivivere il guaio che si era poi verificato dal momento in cui aveva staccato quell'amuleto da quel particolare sarcofago.

"Non avevo idea che quell'amuleto collocato su quel sarcofago, servisse per tenere imprigionato lo spirito di Seth. L'ho scoperto solo dopo essere uscita dal sepolcro per leggere alla luce del sole, le incisioni riportate sull'amuleto."

Lara sofferma gli occhi sulla sciamana come se volesse leggerle nello sguardo il giudizio negativo che l'africana avrebbe potuto lanciarle, nel capire che l'aver tolto l'amuleto di Horus dal sarcofago del dio Seth, aveva liberato il potere oscuro del caos.

"Riesci a descrivere quell'amuleto?"

"Era simile alla croce egizia conosciuta come Ankh. Forse é stato questo che mi ha confusa, non potendo pensare che proprio quell'oggetto potesse essere l'amuleto di Horus, o forse un oggetto così tanto somigliante."

"L'hankh per gli egizi, era il simbolo della chiave della vita. E' particolare che questo amuleto di Horus, simile al simbolo di una chiave di vita, fosse stato collocato sul sarcofago di uno spirito oscuro e che al tempo stesso avrebbe dovuto avere il potere di sigillare e confinare lì, quel pericoloso potere oscuro."

E' la riflessione di Shaman, dopo aver ascoltato quello che la donna inizia a spiegarle.

"Ora riposa. Qualunque cosa sia successa in quel sepolcro o in quella piramide, ti ha sicuramente segnata. Riprenditi e se vorrai raccontarmi il resto, io ti ascolterò."

"Acqua... ho bisogno di acqua... "

Shaman si avvicina maggiormente a Lara per aiutarla a sollevarsi un po' con il busto e darle una mano a bere l'acqua che la sciamana le ha versato in un'altra ciotola.

Dopo un giorno all'interno di quella tenda in cui Shaman si adopera per medicare le ferite fisiche di Lara, il gruppetto con cui la sciamana ha raggiunto l'Egitto, si rimette in viaggio per tornare in Etiopia portando con sè Lara, in modo da poterle dare migliori cure all'interno del villaggio etiopico originario della sciamana.