SYRIDE ANELLO DI CONGIUNZIONE E RIUNIONE

Abitazione di Shayla

Dopo essere stata da Kir nella speranza di riunirsi all'indigeno e spiegargli il motivo per il quale cinque anni prima era stata costretta a fuggire per proteggere la bambina in grembo e lo stesso Kir dai progetti malevoli di un potente stregone, l'amazzone fa ritorno nell'abitazione nella quale per cinque lunghi anni ha cresciuto la piccola Syride da sola. Nonostante il suo corpo fisico abbia solamente cinque anni, la figlioletta dai profondi occhi tra il viola e il verde e dai lunghi e ondulati capelli neri, e' gia' incredibilmente evoluta e intelligente e in alcuni suoi molti aspetti, nemmeno la madre ne e' ancora a conoscenza.

Shayla fa ingresso nell'abitazione con un'espressione devastata subito visibile agli occhi della piccola Syride.

"Mamma...che cosa e' successo?"

Il viso di Syride si rattrista nel vedere la madre cosi' diverso da come l'aveva vista andare via alcune ore prima.

"Mi dispiace piccola.Ho commesso un errore imperdonabile.Anche se l'ho fatto a fin di bene, credendo che fosse per il nostro bene e il tuo..."

Shayla sa di poter parlare cosi' con la figlia di cinque anni consapevole di aver dato alla luce una ragazzina "diversa". La bimba/ragazzina si avvicina alla madre e si solleva sulle punte dei piedi per abbracciare la donna dando perfino ora lei sostegno alla madre, e non viceversa.

"Raccontami...."

La vocina di Syride e' serena nonostante tutto.

"Sono stata dal tuo papa'. Credevo che avrebbe capito, e invece non mi perdona perche' gli ho fatto perdere cinque anni della tua vita.E non lo biasimo per questo.Ma non potevo rischiare di perderti..."

Syride si siede sulle ginocchia per terra appoggiando le minute natiche sui talloni.

" Non mi avresti persa.Ma non potevi saperlo perche' la paura e' umana mamma..."

Syride prende le mani della madre.

" Lasciamelo conoscere. Io voglio conoscere mio padre.Lui...vuole....?"

"Oh si tesoro mio, lui vuole disperatamente di conoscere te.E' per questo che non mi perdona per quello che ho fatto.L'ho privato della gioia di veder crescere la sua prima figlia...."

"Andro' da lui.Oggi stesso. Portami da lui..."

Shayla annuisce con le lacrime agli occhi prima di abbracciare la figlioletta che pero' si apparta quasi subito dopo aver sentito una particolare sensazione interiore che ha imparato a conoscere bene, e che preannuncia sempre un evento di cui Shayla non e' a conoscenza. Pur essendo la madre, Shayla infatti non conosce la vera " Identita' " della figlioletta, ne' puo' lontanamente immaginare che Syride circa un'ora prima in un giro solitario nella citta' di Dharan, abbia niente di meno che incontrato Ratash, l'ultimo superstite nephilim, nonche' ultimo erede degli angeli neri.

L'amazzone si assenta dall'abitazione per alcuni minuti per andare a sbrigare una commissione e riprendersi un po' dopo la conversazione avuta con Syride riguardo la sofferenza dell'arrabbiatura e del rifiuto di Kir, ma dopo essersi ripresa un po', va alla ricerca della figlia all'esterno dell'abitazione. Ed e' li' che scorge la figlia con il viso rivolto verso il cielo pronunciando il nome niente di meno che di Ratash.

"Syride!"

Shayla raggiunge la figlia a passo veloce e con un'espressione come se avesse appena sentito qualcosa di impronunciabile.

"Che cos'hai detto? Ratash?! Ho sentito bene? Hai pronunciato questo nome?"

Le chiede quindi allarmata avendo conosciuto soltanto un preciso uomo con quel nome, e che non e' nemmeno un uomo ma un nephilim. L'amazzone non puo' immaginare che proprio sua figlia avrebbe rappresentato un anello importante di congiunzione,riunione e guarigione tra le due razze che per millenni si erano ferocemente combattute riversando violenza e assenza di amore sullo stesso pianeta terra.

Valentina - Racconti fantasy
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