SALVATA DA UN ABBRACCIO

Raja e' scivolata a terra davanti il muro di mattonelle. Resta in quel bagno per diversi istanti come se fosse l'unico modo per riuscire a intravedersi dal riflesso delle mattonelle, e vedere parte di se stessa. Poi si rialza lentamente girandosi e addossandosi con le spalle al muro dietro di lei. Chiude gli occhi per poi avvicinarsi ad un lavandino e sciacquarsi il viso per far scomparire le lacrime versate  come per scacciare quel senso di agonia che la sta ancora assalendo all'idea di dover decidere qualcosa di cosi' tremendo per lei. A passo lento poi lascia il bagno per dirigersi nuovamente nell'area sotterranea camminando scalza verso la sua cella. Vi rientra con movimenti talmente stanchi e deboli quasi trascinandosi con i piedi, tanto da non avere nemmeno la forza di preoccuparsi di aver chiuso la porta e che resta socchiusa. Tanto non sarebbe cambiato niente. Avrebbe dovuto prendere una decisione che non avrebbe fatto la differenza di proteggersi dall'ingresso di Leandro. Resta seduta sul letto per poi pensare ancora un po' sul da farsi. Ha trascorso quasi l'intera vita alla ricerca di liberta' inutilmente. E forse solo una cosa avrebbe potuto darle finalmente liberta': la morte.
Chiude gli occhi un istante come per metabolizzare la folle idea che le sta venendo in mente. Ma l'unico modo per non fare piu' una vita simile di fuga in fuga e di castrazione o umiliazione, sembra essere solo uno.
La "monaca" sembra aver finalmente preso una decisione alla "proposta" di Leandro. Va ad aprire la sua borsa con la quale era arrivata al monastero il primo giorno, e recupera le forbici che aveva portato con se' e che le erano servite come arma di minaccia per fuggire dal posto precedente prima del monastero. Ora quelle forbici pero' non sono piu' strumento di minaccia per qualcuno, ma strumento di "liberazione".
Si alza e impugna le forbici con entrambe le mani puntando le due lame verso la sua cassa toracica. Le mani le tremano. Ci sarebbe pero' mai riuscita? Una simile azione richiede anche una certa dose di coraggio. Le lacrime tornano a solcare un suo zigomo mentre respira profondamente per prepararsi alla "coraggiosa" azione di porre fine alla sua prigionia con quelle forbici.
<< Mai piu' mi sottoporro' a sottomissioni umilianti. Mai piu' !!>>
Raja e' pronta ormai per mettere fine alla sua infelice e imprigionante esistenza che l'ha messa ancora a dura prova. Dentro se stessa la donna percepisce la sensazione come se fosse fuggita da chissa' quanto tempo nel disperato tentativo di ambire alla liberta', quel qualcosa di tanto prezioso e naturale ma al tempo stesso come se fosse stato ostacolato. Nonostante Raja possa tener conto di tutti gli eventi vissuti fuggendo o imprigionata nella vita, e' come se avesse affrontato simili fughe, pesantezze e violazioni o castrazioni da molto molto piu' tempo: ancora prima di essere nata.
La mano le trema. E' la prima volta che tenta un nuovo strumento per ambire alla liberta', ci vuole anche del coraggio per compiere un simile gesto. Ma il terrore di essere violata ancora, e proprio da quell'abate, sembra darle la forza di continuare. Le lacrime solcano il suo viso. Chiude gli occhi facendo un profondo respiro quasi come a prendere ancora piu' coraggio, e proprio quando trova la forza per avvicinare rapidamente le mani con la forbice verso il petto, una voce maschile spezza quel critico silenzio e azione. La voce che sente Raja pero' non e' quella di Leandro. Ancora prima pero' di rendersi conto di chi sia, Raja si sente strappare dalle mani la forbice che viene lanciata distante provocando un metallico suono a terra.
Le gambe tremanti le stanno quasi per cedere, ma qualcuno la prende tra le braccia come se avesse capito quale tormento stesse ora lei vivendo. Raja si sente sfinita, svuotata a tal punto da non avere nemmeno quasi la forza di guardare in viso chi l'ha salvata. Quasi a corpo "morto" si abbandona a quella calda presa che l'abbraccia facendola sentire per la prima volta al sicuro. Inclina la testa all'indietro con un altro movimento di totale abbandono e stanchezza riuscendo a vedere chi l'ha salvata. O forse che le sta prolungando l'agonia di quella vita? Dal punto di vista di Raja ora, sembra piu' essere considerato un prolungamento di una vita infelice. Eppure qualcosa le da' sollievo. Questo qualcosa che le da' una sensazione di sollievo, ha il potere di farle innescare un ringraziamento dal suo profondo, non tanto per averla strappata da quelle forbici,ma per averle fatto sentire la bellezza di un abbraccio cosi' protettivo e senza scopi subdoli o di violazioni fisiche.Un solo abbraccio come quello, danno a Raja una nuova sensazione, come se fosse andata alla ricerca eternamente di un gesto simile. 

Valentina - Racconti fantasy
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