RICHIAMO VERSO IL MONDO DI RATASH
La "piccola" Syride cammina a piedi nudi nella foresta in cui ha deciso di vivere con il padre Kir.
La vita in quella foresta la fa sentire piu' a casa e a suo agio. Essere a contatto con il vero potere cosmico le da' maggior "respiro" e possibilita' di esprimersi ma non con poca difficolta'. Il suo corpo e' troppo piccolo per il grande potere che risiede in lei. Syride raggiunge la sponda del laghetto per poi iniziare a camminare nell'acqua a piedi nudi fino a quando l'acqua diventa profonda facendo scomparire Syride al centro del lago come se fosse scesa sotto come se niente fosse senza nessuna difficolta' di apnea. Quando riemerge, Syride si trova in un altro posto, in un'altra dimensione e il suo corpo assume le fattezze di cio' che rappresenta meglio cio' che e' lei. La donna lascia poi che la sua mente le faccia arrivare disegni di immagini fino a quando inizia pero' a ricevere l'immagine di un simbolo nero disegnato su un cuscino. Il suo collegamento con Ratash e' ormai stato registrato e assodato, perche' la sua energia e' come un vaso comunicante con quella di lui.
"Oh no....quella porta e' ancora aperta...bisogna sigillarla..."
Sussurra Syride come se avesse compreso il tipo di simbolo oscuro e da dove proviene e si alza salendo con i piedi nudi sulla grossa roccia immersa nell'acqua per poi guardarsi intorno vedendo la visuale coprirsi a causa della coltre nera.Apre le braccia orizzontalmente con i palmi rivolti verso la nebbia come a voler esaminare il dna energetico della nebbia per risalire ai dati energetici da cui proviene, e i suoi occhi iniziano a illuminarsi ancora di luce verde acqua, come a poter guardare oltre attraverso quella luce.
" Energia nephilim....."
Syride chiude gli occhi per poi alzare una mano verso il cielo, e l'altra verso l'acqua, come a mettere in contatto l' energia del cielo e quella dell'acqua dando origine ad un campo magnetico che plasma uno scudo riflettente fra le sue mani e che si plasma come a forma di una spada di larga lama per poi mantenerla tra le mani aspettando che la forza inneschi l'esplosione di energia che va a colpire la nebbia disintegrandola in mille pezzi e portandola al dissolversi.
Quando tutto torna silenzioso e calmo, Syride ferma il collegamento tra cielo e acqua per poi far dissolvere anche lo scudo che ha appena plasmato con l'energia convogliata tra le sue mani.
" Non puoi tornare qui! Stai lontano dal pianeta Terra!"
Syride alza la voce e lo sguardo verso l'alto come se avesse individuato la precisa fonte o entita' che ha inviato quella nebbia nera. Questo evento sarebbe stato il primo segno di una missione successiva per aiutare la stirpe nephilim a liberarsi da un millenario inganno. Pochi istanti dopo,un'ondata di energia le arriva invadendo il suo corpo e la sua mente e immediatamente nell'immagine dell'acqua riappare la figura di Ratash. Una violenta energia di rabbia entra in lei, e grazie a quell'entrata di energia portatrice di rabbia, Syride e' in grado di capire che cosa porti e a cosa avrebbe portato. Per lei e' naturale decodificare i messaggi di energia. Per lei e' come leggere un alfabeto invisibile, decodificabile solo attraverso determinati sensi altrettanto invisibili, perche' e' proprio con i sensi invisibili che si possono comprendere messaggi sottili, diversamente da sensi materiali che possono comprendere piu' facilmente messaggi visibili.
La rabbia antica di Ratash suona come un campanellino d'allarme per Syride. Gli uccellini posatisi su di lei in un momento di pace, si allontanano da lei avvertendo ondate di qualcosa di fastidioso che li costringe a scappare. Gli esseri hanno percepito l'energia rabbiosa entrata in Syride che alza poi le braccia verso l'alto attingendo nuova energia dall'alto richiamando come un potentissimo magnete un'energia trasformatrice, dissolvendo l'energia rabbiosa proveniente da Ratash e abbassando il braccio proiettando il palmo della mano verso l'acqua dove c'e' la figura di Ratash che un istante dopo scompare dopo che dal palmo della mano di lei, e' partito un fascio invisibile di energia che ha colpito l'acqua facendola muovere.Gli uccellini precedenti tornano nuovamente su Syride, sentendo l'energia rabbiosa fastidiosa essersi dissolta.
" Ratash ...."
Il suono del nome di Ratash dalle labbra di Syride, esce come un alito di vento che avrebbe sfiorato realmente Ratash sul collo che in quel momento e in un altro luogo, sta tenendo in braccio il figlio Rashid mentre fronteggiano un pericolo collegato alla compagna di Ratash.
FORESTA AMAZZONICA
Syride e' seduta assieme al padre davanti ad un falo' della radura.
Kir sta modellando un pezzo di legno con un coltellino davanti agli occhi di Syride che ora ha le fattezze di una bambina mentre osserva il padre plasmare qualcosa con le mani e il coltello.
" E' pronto..."
Kir porge a Syride un ciondolo creato col legno in modo perfetto nel dettaglio.
"E' bellissimo papa'. E' cosi' bello creare cio' che si immagina e desidera..."
" Un giorno potrai farlo anche tu.Sono doti che possiedono tutti, solo che sono assopite perche' non utilizzate"
" Un po' come la tua saggezza."
Syride sorride affettuosamente al padre per poi stringere il ciondolo e portarlo sul cuore come a percepire quello che gia' le trasmette.
" Ho una figlia piccola ma molto saggia. Mi sorprendi ogni minuto che passa.Sono cosi' felice di poter stare del tempo con te.Anche se avrei voluto vederti crescere ogni giorno"
Kir si rabbuia per poi gettare nel fuoco il resto del legno non utilizzato per arderlo.
Syride sposta gli occhi sulle fiamme del falo' vedendo la lingua della fiamma aprirsi in un punto visibile solo a lei riconoscendo in mezzo al fuoco l'immagine di Ratash come a meta' di due dimensioni. La bambina non dice nulla, e nelle ore seguenti si abbandona a momenti spensierati insieme al padre.
" E' bello essere qui con te"
Afferma poi Syride in uno dei momenti di gioco e di spensieratezza rifugiandosi nell'abbraccio paterno.
"Dobbiamo recuperare questi anni persi.Non posso che esserne felice.."
"Ti manca?"
Gli chiede poi Syride allontanandosi e con il visetto serio guardando Kir riferendosi a Shayla.
Kir china il viso.
" Mi manca la Shayla che avevo conosciuto.Ora...non riesco piu' a vederla con gli occhi di prima...per quanto l'ami ancora. Non riesco a starle vicino. Mi ricorderebbe sempre cio' di cui mi ha privato con quella menzogna"
Kir riporta il viso verso Syride.
" Se tu vuoi liberarti da questo puoi scegliere di farlo papa'. Se vuoi perdonarla, dentro di te lo devi dire. E sarai capace di perdonare. Ma se non vuoi...non accadra'..."
Kir guarda la figlia come se ora davanti non avesse una bambina di cinque anni , ma qualcuno di molto piu' saggio e adulto.
" Sei saggia, figlia"
Kir sorride paternamente e le accarezza i lunghi e ondulati capelli.Syride inclina il viso lateralmente per sentire il calore della mano di Kir sul suo viso e chiudendo gli occhi sorridendo.
Poi pero' qualcosa accade: una immagine si affaccia nella sua mente in cui vede Ratash apparire nella sua mente comprendendo che e' un richiamo attraverso il canale della visualizzazione tramite immagini e antico linguaggio dell'anima.Riapre gli occhi e le torna in mente un flashback di una sua conversazione avuta con Ratash a Dharan.
Ricordo
Syride avverte della tensione tra Ratash ed Enora nel breve scambio di battute per qualcosa che non e' affar suo.La bambina comprende che e' tempo di andare e lasciare i due soli.
" Cercami e chiamami nel tempo. Io saro' li "
Syride si allontana lasciando dietro di se' una scia di finissima polvere colorata e brillante.
Fine ricordo.
"Cosa succede Syride? Sei diventata di colpo seria..."
Le chiede Kir. Subito dopo Syride si alza.
"Devo....devo andare..."
"Dove??"
Kir si alza a sua volta allarmato. Syride gli prende le minute mani fra le sue alzando il visetto verso il padre.
" C'e' qualcuno che ha bisogno di me.Tornero'. Te lo prometto."
Syride abbraccia Kir per poi correre sparendo nel fogliame correndo sempre piu' veloce a tal punto da "sgretolarsi" in polvere di stelle scomparendo.