RIBELLIONE AI VOTI
Raja si immobilizza, come se stesse temendo perfino di respirare davanti a quel "superiore", sentendo su di lei ,uno sguardo severo e ammonitore.
"Che cosa succede Raja? Che cosa ci fai a queste ore ancora sveglia, mia cara?"
Le parole dell'abate apparentemente gentili, non suonano pero' a Raja per nulla "amabili".
"Non e' possibile dormire quando non si ha sonno. Ho pensato di fare due passi per il monastero. Forse non dovevo o potevo fare nemmeno questo?"
L'uomo si scosta lentamente il cappuccio, per scoprire meglio il viso e la sua barba.
"Le regole del monastero sono chiare, Raja. Le conoscevi, le hai visionate, le hai firmate. E non e' la prima volta che le tue parole sono irrispettose. Non e' onorevole questo tuo comportamento, per il ruolo che hai qui dentro, e nel luogo in cui hai scelto di stare. Hai anche letto che esistono delle conseguenze, per redimersi dal peccato commesso nel violare regole monasteriali"
Raja ascolta l'abate sentendo crescere sempre maggiormente dentro di lei, la voglia di ribattere a quell'uomo.
"E che cosa avrei violato ora? La regole di chiudere gli occhi alle ventuno precise?"
Lo sguardo di Raja ora e' meno fragile, iniziando a non sopportare piu' simili discorsi. L'abate la guarda seriamente.
" Ci vediamo domani mattina alle sei e mezza precise nell'ufficio della badessa, per aiutarti a prendere miglior visione di alcune cose."
Leandro si allontana lasciando Raja nel corridoio, sempre piu' frustrata. La mattina seguente alle sei e mezza precise, la donna bussa alla porta dell'ufficio della badessa, trovando pero' soltanto Leandro seduto dietro il tavolo.
"Sei stata puntuale. Prego siediti. Stavo guardando il tuo dossier. Vedo che dovresti aver fatto voti di castita' e poverta', ma non quelli di obbedienza."
Le parole di Helena della sera prima, risuonano violente nella mente di Raja. Parole attraverso le quali, la monaca aveva esortato Raja a obbedire, prima che le venissero fatti fare voti di obbedienza in chissa' quale maniera diversa. Raja resta in piedi prendendosi le mani in un nervoso intreccio di dita, ma tenendole nascoste dentro le lunghe e larghe maniche della tunica nera.
" Non erano stati necessari."
E' la risposta di Raja che nasconde all'abate di aver perfino evitato di accettare nel suo profondo qualunque tipo di voto, fingendo di aver obbedito a sottostare a simili accordi limitanti, solo per avere la possibilita' di potersi rifugiare in quel monastero.
Raja abbassa la testa sentendo lo sguardo penetrante dell'uomo su di lei.
" Sono necessari. Col disobbedire a Dio, si rischia di non poter accedere al paradiso promesso. E' questo cio' che vuoi nel tuo futuro, dopo la morte?"
"Lei non e' Dio, e le regole limitanti le avete scritte voi ! Parlate tanto di un Dio infinito e illimitato, e poi fissate delle regole limitanti? Dove sta la coerenza con quello che si predica qui dentro!"
Raja esplode per la prima volta come se in quel momento, fosse stata "impossessata" da qualcosa di forte, ribelle ed eretico, a tal punto da far sorprendere non solo l'uomo, ma perfino se stessa.
" Da dove viene questa specie di saggezza?"
La domanda dell'abate e' assolutamente ironica, anche se espressa con tono serio. Raja pero' la coglie.
" Io non sono Dio, ma lo rappresento. E' quindi doveroso portare rispetto ad un suo rappresentante. Tutto e' stato scritto per il rispetto del Dio che ha originato il mondo. E tu Raja, hai il dovere di obbedire al volere divino., a meno che tu non scelga di rinunciare al paradiso. In quel caso, puoi disobbedire quanto vuoi. Che cosa scegli Raja? Il paradiso? O...l'Inferno?"
Raja non si sente piu' in grado di ribattere. Sente solo le gambe che le tremano, e non sa se per paura di quel Dio appena descritto, se per timore di quell'abate, o per la rabbia di non poter gridare tutto quello che invece pensa sull'insieme di simili regole e visioni cosi' rigide e limitanti.
" Farai voti di obbedienza, perche' desidero impedirti di auto-condannarti all'inferno. Obbedendo meglio, sara' tutelato il tuo posto in cielo"
Raja scuote la testa.
"No. Mai io faro' voti di obbedienza. "
<< Mai piu' >>
E' poi il pensiero di Raja facendo un passo indietro dopo aver pronunciato l' ultima frase con determinazione.
"Oh, si invece, li farai. Ora vai. E preparati ai voti di obbedienza e alla punizione che la badessa ancora non ti ha fatto fare, per i tuoi precedenti e ripetuti peccati."
Raja si stringe nelle spalle piu' tesa che mai, per poi uscire di corsa dall'ufficio e raggiungere la sua camera. Non sa perche' si sta trovando in un luogo simile cosi' limitante e "povero", dopo aver conosciuto il mondo del piu' alto sfarzo dal quale e' anche fuggita, ma le due opposte esperienze, la stanno mettendo a dura prova, verso una intensa ricerca ci cosa possa essere il giusto per lei e il suo bene.