MISSIONE DOLOROSA DA ACCETTARE
DHARAN, giardino di Ratash
Affiancata da Kir, l'indigeno e l'amazzone raggiungono l'abitazione indicata dal cittadino di Dharan per poter trovare Ratash.L'amazzone si guarda intorno non scorgendo nessuno, ma il luogo in cui lui, Enora e il figlioletto vivono, e' molto piacevole con un piccolo orto e un pozzo visibili.
"E' dunque qui che vive....?"
"Gia'.Andiamo a vedere che cosa e' successo...."
Shayla si avvicina alla porta bussando un paio di volte energicamente.
Shayla e Kir attendono risposta per diversi istanti, ma nel non ottenere risposta, l'amazzone bussa ancora una volta.
"Non sembra esserci nessuno in casa."
"Aspettiamo. "
I due stanno decidendo di attendere ancora, quando la voce di Ratash arriva alle loro spalle. Il nephilim li ha visti e riconosciuto Shayla dal giardino, e si e' gia' chiesto come avrebbe fatto a dire alla sorella del suo passato nemico ariochense,di essere forse il responsabile della morte di sua figlia.
"Enora non e' in casa."
Inizia a dire Ratash alle loro spalle.
" Se sei qui.....siete qui....Suppongo che tu mi abbia sentito "
Inizia poi a dirle con viso serio e cupo.
"Ratash..."
Shayla giratasi verso di lui, lo guarda con espressione indefinibile mista tra la preoccupazione e una istintiva forma di rabbia anche se non sa da cosa derivi esattamente.
"Dunque e' opera tua. Ho avuto la visione di immagini di mia figlia e Dharan. E sono corsa immediatamente qui. Syride mi aveva riferito che vi eravate conosciuti. L'avevo anche ripresa per essere stata qui. Dove ci sono i nephilim, girano sempre guai. Ma per quanto sia piccola, non ha voluto ascoltarmi e fare di testa sua."
Inizia a spiegare l'amazzone.
"Che cosa e' successo? Perche' hai fatto in modo di farmi arrivare qui? Mia figlia e' stata ancora qui?"
Ratash ascolta le parole e le domande di Shayla che gia' da quel poco che dice, da' per scontato che dove ci sia un nephilim ci siano solo guai, nonostante lui avesse dimostrato di essere diverso dai precedenti nephilim a tal punto da essere stato accusato come traditore dal suo stesso padre. Per Ratash ora e' ancora piu' difficile dover dare una notizia simile a Shayla.
"Si...Syride...e' stata qui....ancora..."
Conferma annuendo per poi abbassare lo sguardo qualche attimo con cupezza.
"Era una bambina....diversa. Era veramente una dea adulta nel...corpo di una....bambina..."
Inizia a dire rivelando forse qualcosa che Shayla e Kir ancora non sapevano.Rialza lo sguardo verso i due.
"Non so come dirvelo....non ci sono parole indolori per dare una simile notizia. Syride... si era messa in testa di....porre pace tra me e...mio padre.Ho cercato di dissuaderla ma....non c'e' stato verso...."
Inizia a spiegare sicuro che i due l'avrebbero tempestato di domande per capire ancora di piu' il tutto.
"ERA ??"
Esclama allarmata Shayla nel sentire Ratash parlare al passato e scambiandosi uno sguardo con Kir che assume un'espressione come se avesse gia' capito.
"Dea?? Che cosa stai dicendo!! Di che cosa parli!? Pace tra te e tuo padre?? Tuo padre e' morto! E che cosa centra mia figlia con le questioni della razza nephilim!?! "
Chiede Shayla quasi gridando. In realta' quel tono arrabbiato e' a causa di quello che dentro di lei sente di drammaticamente accaduto, ed e' gia' la sua rabbia e dolore inconsci che stanno parlando.
"Dov'e' mia figlia! Mia figlia non e' una dea! Ne' ha a che vedere con le questioni che dovrebbero riguardare te e un essere MORTO! E ora dimmi dov'e' mia figlia !! "
Kir arriva alle spalle di Shayla e con le mani le prende le spalle come in una morsa tra dolore e protezione.L'indigeno molto piu' sensibile dell'amazzone, ha gia' percepito quello accaduto e si sta inconsciamente preparando ad affrontare un simile dolore.I due sono diversamente evoluti spiritualmente e questo li porta a reagire diversamente ad una stessa situazione dolorosa.
Dalle parole di Shayla, Ratash capisce che l'amazzone non deve aver saputo della capacita' di Syride di assumere una fisionomia da adulta e molto probabilmente del resto delle sue virtu' e doti. Avrebbe probabilmente anche fatto difficolta' a riconoscerla, ma gli occhi dal colore particolare l'avrebbe sicuramente riconosciuto.
"Vi devo chiedere di seguirmi. Vi portero' da lei...Ma non la vedrete come l'avete sempre vista..."
Ratash fa strada ai due in una parte piu' protetta del giardino avvicinandosi quindi ad una zona erbosa in cui e' steso il corpo della dea.Ratash si ferma a un metro dal corpo restando a testa mezza china e in silenzio lasciando che Shayla e Kir si avvicinino e riconoscano la figlia.
Shayla e Kir si guardano poi negli occhi nel sentire le parole di Ratash che si incammina verso un'altra zona.I due quindi lo seguono fermandosi di colpo nel vedere in una posizione distesa, la sagoma femminile di una bellissima donna vestita con un abito bianco antico.
"Cosa...no...questa non e' mia figlia. Mia figlia ha cinque anni.Non e' lei! "
Esclama Shayla rifiutandosi di avvicinarsi meglio.E' Kir che si avvicina invece al corpo della donna chinandosi e guardandola per lunghi istanti avvicinando poi una mano tremante verso il suo viso.Non e' necessario che Kir le apra gli occhi perche' la somiglianza del viso adulto della donna e' come quello di Syride bambina.
Gli occhi di Kir si riempiono di lacrime.L'indigeno chiude serratamente gli occhi chinandosi con le mani sull'erba stringendo i fili d'erba come per scaricare il suo dolore alla terra.
Nel vedere la scena, Shayla viene presa dal terrore e fa istintivamente dei passi indietro non volendo affrontare un 'accettazione e dolore simile.
"No.....non e' lei....non e' lei!!! "
Grida rabbiosa verso Ratash.Ma vede poi Kir sollevare il busto di Syride per accoglierlo sulle sue gambe e accarezzarle il viso paternamente mentre i suoi occhi e il suo cuore hanno capito e sentito che si tratta di lei.
"Non e' possibile. Era....mia figlia, era una bambina.Non puo' essere un'adulta...non e' lei! Non e' lei! Kir! Non e' lei! Andiamocene!"
Kir solleva il viso guardando Shayla.
" Non riconosci tua figlia dopo aver vissuto con lei cinque anni, e io che l'ho vista per cosi' poco tempo, riesco a riconoscerla anche in un corpo adulto?"
Le chiede con tono grave ma al tempo stesso pacato intriso di dolore che pero' manifesta diversamente rispetto a Shayla che si sente in piu' "attaccata" da Kir sentendosi doppiamente e nuovamente in colpa per aver impedito con le sue scelte passate di far vivere Syride con il padre per cinque anni.
Solo Ratash pero' avrebbe potuto "convincere" Shayla dell'identita' di Syride spiegandole il suo potere come dea e della capacita' anche di trasformare il corpo in un corpo adulto.
Ratash vede lo strazio dei due nonostante Shayla ancora non riesca a riconoscerla come figlia.
"Vostra figlia non era una bambina comune.Era una dea. Aveva la capacita' di alternare la forma del suo corpo da bambino a giovane donna. Aveva una purezza spiazzante anche nel corpo di una bambina."
Inizia a spiegare Ratash.
"Sono rimasto impressionato anche io. Ma avendo discendenze da una madre che aveva cosi' tanti poteri , non e' una cosa insolita."
Ratash si sente sempre piu' in difficolta'.
"Aveva un cuore talmente grande da....essersi sacrificata per....per fare qualcosa per portare pace tra me e mio padre che....si trova agli inferi. Lei si era messa in testa di volerlo liberare. Era convinta che non fosse colpa di Sephir quello attuato alla razza umana e la vostra..."
Continua a spiegare ma poi si ferma.
Shayla si volta verso Ratash dopo averlo sentito spiegare le prime cose, restando ancora chinata vicino il corpo di Syride che Kir tiene tra le braccia con gli occhi piangenti.
"Co...cosa....una dea... Sephir...inferi? Mia figlia....che..No,no! Non e' possibile! Non e' possibile che mia figlia si sia sacrificata per fare un favore a te! Un nephilim!"
Grida Shayla alzandosi e avvicinandosi rabbiosa a Ratash spingendolo.
"Non ti credo! Non ti credo!Se hai fatto una cosa simile,io.... !! "
Shayla inizia a sferrare manate sul torace di Ratash, ed e' Kir ad intervenire adagiando a terra il corpo della figlia per andare a trattenere l'amazzone.
"Shayla..."
Le sussurra dolorosamente prendendola per le spalle bloccandola e tirandola indietro.
"Nooo! Lasciami! Non e' possibile ! Non e' possibile! Non ci credero' mai! Che cosa vuole farci credere? Che nostra figlia si e' andata a fare un giro agli inferi per salvare quell'ignobile che ha costretto mio fratello ad un sonno profondo per millenni nell'attesa di fare giustizia?"
"Shayla....Syride non c'e' piu'...."
Le sussurra Kir come a farle capire che qualsiasi cosa sia accaduta, e' stata per volonta' di Syride, e che nessuno l'ha costretta a fare una cosa simile.
L'amazzone si volta verso Kir incredula e con le lacrime agli occhi anche lei ora.
"Tu...cosa dici. Tu credi e.....accetti una simile cosa?"
Gli occhi di Kir piangono, ma allo stesso tempo dimostrano una forza interiore che Shayla non ha nemmeno lontanamente.
" Siamo stati coloro che hanno dato un corpo a un altro essere. Ma il destino era stato scelto da lei ancora prima.Noi..siamo stati chi lei ha scelto come genitori.Quello che mi addolora ancora di piu', è non aver potuto godere di piu' tempo con lei. Come avrei voluto e potuto fare...."
Le mani di Kir scivolano via dalle spalle di Shayla e l'amazzone vede l'indigeno scivolare a terra con le mani sul manto erboso chiudendo gli occhi e stringendo le mani sulla terra come per permettere alla terra di prendere il suo silenzioso dolore.
Shayla si volta invece verso Ratash guardandolo con occhi carichi di astio e gli occhi che piangono.
" Prima tuo padre la causa dei dolori della mia stirpe.....ora tu....."
Ratah inevitabilmente vede la reazione di Shayla che si scaglia contro di lui ritenendolo responsabile di quanto e' successo alla figlia rinfacciandogli anche il male attuato dal padre alla stirpe ariochense e come se fosse lui responsabile delle azioni paterne.
L'amazzone libera la sua rabbia spingendolo, e Ratash si limita a pararsi con le mani senza fermarla perche' capisce quella reazione, ma e' Kir a fermarla per cercare di farle capire che per qualunque motivazione sia accaduto, la realta' e' che Syride non c'e' piu'.
Ratash abbassa lateralmente il viso cupamente per poi tornare a vedere Shayla riattaccarlo verbalmente.
"Non saro' cosi' tanto ipocrita a dire che non hai ragione a riversare il tuo odio sulla razza dalla quale provengo. E se avessi impedito a Syride di andare li', forse a quest'ora sarebbe ancora qui.E di questo sono io stesso a non darmi pace ritenendomi responsabile per non aver fatto di piu' per impedirle di andare in quella maledetta dimensione di espiazione. "
Risponde Ratash allargando le braccia.
"Se vuoi picchiarmi, maledirmi , accusarmi....fa pure.Non ho scusanti per non aver agito per fermare Syride dal suo intento, ma so che lei avrebbe fatto in ogni caso quello che ha fatto, perche' era dotata di capacita' paranormali superiori per riuscire a raggiungere quella dimensione. E non potevo di certo fermarla con la forza. Il tuo compagno ha ragione. Syride aveva scelto lei questo destino. E stare qui a incolpare qualcuno, non la riportera' in vita, ne' rende onore al sacrificio che ha fatto solo per aiutare un'altra persona."
Shayla con il viso completamente bagnato di lacrime continua a fissare Ratash con dolore, rabbia e disperazione. Kir ha ascoltato le parole del nephilim che e' anche visibilmente affranto nonostante la sua caratteristica espressione di rigidezza del viso. L'indigeno si avvicina a Shayla prendendole il viso tra le mani come per farle vedere che anche lui e' disperato e pieno di dolore per quello che e' successo, ma a differenza di Shayla, l'indigeno non sembra ritenere responsabile Ratash per la morte della figlia perche' Kir ha una visione piu' profonda di certi eventi nonostante la crudele realta'.
"Dobbiamo.....dobbiamo affrontare il dolore. Non c'e' altra via..."
Le sussurra Kir accarezzandole le spalle con le mani mentre lei singhiozza ritrovandosi tutti e due poi fronte contro fronte.
"Perche'....perche'...."
Mormora lei chiudendo gli occhi.
"Dobbiamo accettare che nostra figlia ha...ha voluto fare quello che ha fatto per motivazione di pace. Anche se era per una pace riguardante la stirpe che la tua discendenza soprattutto ha tanto odiato.Ma forse ha cercato di fare qualcosa per tentare di mettere armonia in quella razza proprio per impedire che mai piu' ci sarebbero potute essere violenze ancora dagli spiriti facenti parte della loro genealogia "
Kir trova la forza di dire queste parole a Shayla, consapevole pero' che l'amazzone difficilmente avrebbe accettato delle simili verita' o visioni.
"Aveva un cuore buono. Vedeva il mondo solo bello e colorato iridescente come il colore dei suoi occhi.E' cosi' che si vede il mondo.Dello stesso colore del mondo che si ha dentro.Ho potuto stare con lei e conoscere questo aspetto di lei per poco tempo, ma....e' stata la prima cosa che ho capito di lei. Cosi' piccola.....E forse voleva colorare anche il mondo nephilim di pace e armonia....."
Shayla si aggrappa ai forti avambracci di Kir che l'abbraccia accogliendola a se' in un abbraccio stretto e che trasmette unito il loro reciproco dolore. Dopo alcuni istanti, Shayla si stacca per andare verso il corpo della figlia, e Kir la lascia con lei per far sfogare il suo dolore a distanza.L'indigeno invece si avvicina a Ratash.
" Credo in quello che dici. E non avrebbe avuto alcun senso che tu l'avessi usata per risolvere questioni nephilim irrisolte col potere di cui so che godi e detieni. Non ti interessava risolvere certe questioni irrisolte della tua razza, e non ti sarebbe interessato farlo, ne' farlo fare.Quindi ti credo.Non sei responsabile nemmeno tu...."
Kir abbassa il capo ora vulnerabile anche lui e con le spalle quasi cadenti per la prima volta.Alle sue spalle Shayla piange coccolando e accarezzando il corpo di Syride urlando il suo dolore al mondo. Ratash resta fermo in piedi davanti a Kir che gli si avvicina nonostante il dolore che sta provando, per comunicargli che non lo ritiene responsabile di quello accaduto a Syride. Il nephilim resta sorpreso della forza interiore dell'indigeno mentre Shayla da' sfogo al suo dolore urlando e piangendo.
"E' buffo.Tu non mi ritieni responsabile, ma io sono il primo a darmi parte della responsabilita'.Non avrei dovuto farla andare.Forse una parte di me credeva che lei non avesse fatto nulla di cosi' fatale...."
Ratash sposta lo sguardo nuovamente sulla scena sofferente di Shayla.
"Mi odia e non la biasimo. Rappresento tutto quello che la mia stirpe e mio padre hanno significato per millenni.E questo evento non facilita per niente il mio ruolo che e' stato invece considerato agli occhi di mio padre, come il traditore della razza nephilim."
Ratash guarda Kir poi nuovamente Syride.
" E' giusto che portiate Syride con voi ovunque vogliate."
Ratash abbassa la testa.
"Syride si e' battuta per far imparare a me e mio padre l'arte del perdono. Spero che dal mondo in cui si trovi, possa aiutare anche voi a...perdonare me "
Ratash si allontana con visibile amarezza.
Kir stretto dalla morsa del dolore, ascolta comunque le parole di Ratash che appare sincero e in buona fede nonostante sia per qualcosa di collegato a lui, che la figlia e' morta.
Il dolore e' indescrivibile, ma Kir riesce ad attingere una forza interiore da qualcosa. Chiude gli occhi serratamente mentre li sente riempirsi di lacrime, ma poi la sua forza di guerriero gli fa riaprire gli occhi puntandoli su Ratash.
" Non ho niente da perdonarti. E' stata una scelta di Syride. Semmai devo trovare la forza di perdonare lei per aver fatto una scelta simile lasciando cosi' presto e improvvisamente noi...senza nemmeno avere il tempo di ...salutarci..."
Gli dice per poi avvicinarsi a Shayla chinandosi dietro di lei avvolgendola caldamente con le sue braccia. L'amazzone si gira verso di lui lasciando il corpo di Syride sul manto erboso e lo abbraccia piangendo tutto il suo dolore.I due si abbracciano, poi Kir e' il primo a staccarsi da lei per chinarsi e prendere il corpo di Syride tra le braccia.
"Andiamo Shayla.Qui non c'e' piu' nulla da fare o capire..."
Shayla si rialza e con il viso come una maschera di rabbia e dolore, torna verso Ratash.
"Non ti perdonero' mai per quello che hai fatto! Sei un assassino, e tuo padre continua ad esserlo anche da morto! Che Arioch possa fare giustizia ancora una volta!"
Gli urla contro spingendolo con le mani, ignara che Arioch stesso e' stato a sua volta liberato da Syride dal tipo di "giustizia malevola" al quale si era indotto millenni prima.
"Che le tue azioni e vostre azioni, possano...."
"Shayla !"
La voce di Kir alle sue spalle la ferma, mentre mantiene il corpo di Syride in braccio.
"Nostra figlia e' venuta a insegnarci qualcosa di grande, e per mettere armonia con i nephilim. Non lasciare che il dolore infanghi il sacrificio di nostra figlia!"
Shayla si volta incredula verso Kir.
"Come puoi parlare cosi'? Nostra figlia e' morta!E tu vieni a parlare di insegnamenti? Dov'e' la tua sensibilita' ?! DOVE ! Non te ne importa niente?? "
Kir sa che la su forza interiore sarebbe stata scambiata per insensibilita', ma non se ne preoccupa perche' lui sa dentro se stesso la grandezza e la sensibilita' che invece dimorano in lui, e quanta forza stia avendo dentro per reagire con coraggio ad un simile dolore. L'indigeno si avvia per allontanarsi tenendo Syride tra le sue paterne braccia.