IRRICONOSCIBILE SALVATORE

Aaron lascia la zona della sua abitazione a passo rapido camminando veloce piu' per nervosismo che per fretta di qualcosa.Dentro di lui vorticano impetuose sensazioni ed emozioni per lo piu' rabbiose soprattutto verso Lara, ma anche verso se stesso per aver sentito un momento di "debolezza" nei confronti della donna. Questo ha provocato nell'uomo un senso di fastidio come se avesse tradito chissa' quale parte di se stesso per non aver quasi mantenuto una promessa fatta nel passato dopo le sue vicissitudini sentimentali. Aaron passo dopo passo si lascia alle spalle la zona della sua abitazione arrivando in una zona in cui le montagne abbracciano una zona aperta e boschiva in un percorso fatto a ritroso come se stesse tornando indietro, per poi deviare verso la nuova area. L'uomo pero' si accorge che qualcosa "non quadra" nell'ambiente, notando del fogliame caduto in modo anomalo sul manto nevoso. Si china per esaminare una delle foglie annusandone ancora l'odore, e il suo sguardo si incupisce. Si rialza lasciando la foglia a terra e alza il viso verso l'alto con occhi di ghiaccio ma al tempo stesso come se stesse abbracciando il suo cielo islandese a lui cosi' tanto freddamente caro. Chiude gli occhi respirando l'aria gelida quasi come se fosse calda per lui nonostante il freddo e nonostante l'odore di qualcosa di chimico che ha riconosciuto.

Pochi attimi dopo si china per recuperare del legno e accendere un fuoco sedendosi davanti ad esso per alimentarlo gettando qualche altro legno e fermandosi a contemplarlo immerso in pensieri e ricordi in una carrellata di immagini sia del suo passato che del presente in corso. Aaron sa che avrebbe dovuto liberarsi di Lara. Ma ora non piu' per l'ordine di Astrid, ma per evitare di vivere determinate emozioni pericolose per lui e che l'hanno portato nuovamente in guai in settore terroristico. Aaron prende della neve dal suolo e la stringe mentre la vede sciogliersi nel calore della sua mano al momento priva di guanti.

Aaron sa perfettamente che non avrebbe potuto tenere Lara a vita in quella casa, ma ora cio' che deve fare, sembra avere la priorita' di quei pensieri. Lascia acceso il fuoco, si alza e prosegue a camminare mentre le fiamme ardono rilasciando nell'aria del fumo. L'uomo prosegue scavalcando delle rocce agilmente e proseguendo verso una zona vicina fino a quando dei rumori provenienti da qualche area non molto lontana, attirano la sua attenzione. L'uomo si guarda intorno per poi andare verso il ciglio di un rialzamento della montagna guardando di sotto e notando una sagoma maschile camminare veloce vedendola anche cadere dalla stanchezza.Aaron incupisce lo sguardo come se avesse riconosciuto quella sagoma maschile, e il suo sguardo contrariato e preoccupato lo portano poi a togliersi dalla visuale di quella cima lasciando la zona rapidamente per scendere verso un altro punto innevato raggiungendo la sagoma che non e' altri che il suo amico Iisar. L'amico e' visibilmente distrutto ma sembra poi guardare Aaron con occhi di rancore facendo sorprendere Aaron soprattutto quando nel tendergli la mano per aiutarlo ad alzarsi, Iisar reagisce male allontanando la mano da lui rifiutandosi di farsi aiutare. Iisar si rialza con fatica e resta in piedi davanti ad Aaron guardandolo con occhi arrabbiati e delusi. Aaron d'altro canto resta sorpreso del gesto dell'amico non riuscendo, non solo a capire perche' il suo amico di infanzia sia li' e come sia arrivato da solo, ma soprattutto per l'atteggiamento ostile.

"Iisar....che cosa ci fai qui?"

Gli chiede serio ma con tono morbido rispetto al suo solito tono.

"Che cosa ci faccio qui?Sono venuto a cercare di evitare delle rogne ad un amico che credevo di onore, e che invece meriterebbe tutte le rogne a cui sta andando incontro! "

Risponde urlandogli contro. Aaron adombra lo sguardo non riuscendo ancora a comprendere che cosa sia accaduto a Iisar per farlo parlare in quel modo.

" Non so che cosa ti stia spingendo a parlare cosi', ma sei distrutto. E qui non avresti dovuto venire! Soprattutto a piedi! Che accidenti ti sei messo in testa di fare!?? Ho chiesto io aiuto a te con la slitta per arrivare fin qui, e tu fai un viaggio per arrivare alla slitta per poi proseguire fin qui e a piedi?!?"

Iisar lo guarda con rabbia e gli inizia a girare intorno come se Aaron fosse diventato un nemico.

Gli punta l'indice piu' volte contro mentre prosegue a parlare.

"Tu ! Tu non sei l'amico che credevo!Sei un mostro!"

Aaron sente incassare dentro di lui qualcosa che lo ferisce nel profondo, perche' detto proprio da Iisar.

"Che cosa ti e' successo Iisar?"

"CHE COSA MI E' SUCCESSO??Che cosa e' successo a te!! Pensi che non sappia ora chi sei diventato?? Uno che complotta con una banda di terroristi!!! E hai rapito una donna!!! Come fai a guardarti nello specchio le mattine?!? COME!!! Cosa ne e' stato dei valori che ti ha insegnato tua madre e il tuo villaggio!! Sei diventato un criminale!!! Tua madre si rivolterebbe nella tomba!!! Sei diventato il suo disonore!!"

Iisar pugnala con parole accusatorie Aaron le cui mani si aprono e poi si chiudono per qualcosa che lo fa ardere dentro.

"E' venuta al villaggio una donna vero?"

Gli chiede poi capendo che Astrid deve aver fatto l'entrata in scena plateale.

"Una donna??Una donna con degli uomini che hanno quasi messo in ginocchio il villaggio mettendo in pericolo di vita anche un bambino! E questo?? Per seguire te ! TE !! Ed e' colpa tua e di quello che stai combinando con quella banda che hai messo in pericolo di vita tutti noi!! Perche' sei tornato in Islanda??Per sporcarla come ti sei sporcato tu!??! E' questo che sei venuto a fare!?!?"

Iisar gli grida di tutto non riuscendo a trattenere la sua rabbia per quanto e' grande la sua delusione.

"E se non fosse stato per gli amici della donna che hai rapito, non sarei nemmeno forse vivo!! Ne' gli altri del villaggio!!!"

Aaron incupisce ancora di piu' lo sguardo capendo che il gruppetto di Lara deve essere alla ricerca del corpo creduto morto di Lara. Dentro di lui Aaron si rammarica per il disagio e i pericoli che ha rischiato la sua gente. Ma sa che non avrebbe potuto agire diversamente riuscendo a mantenere una certa dose di sua freddezza per non lasciarsi prendere da emozioni di sensi di colpa che nemmeno si addicono ad uno come lui.

"Io non ho rapito nessuna donna. Semmai l'ho salvata"

"Ma finiscila!! E tu lo chiami salvare!?!"

Seguono alcuni attimi di silenzio.

"Sono venuti al villaggio gli amici di Lara?"

"SI! Sono venuti a cercare la loro amica!"

Aaron guarda Iisar con occhi interrogativi.

"Cioe' loro sanno che e' viva?"

Iisar sgrana gli occhi.

"Perche' mai avrebbero dovuto pensare che lei doveva essere morta?"

Aaron sposta lo sguardo altrove, consapevole che il cerchio inizia a stringersi sempre di piu'.

"Per quale motivo loro dovevano credere che lei fosse morta!! Sapevano che era con te! Ma perche' ora tu mi stai dicendo che doveva essere morta!?"

"Non ha importanza. Importa solo che..."

"Invece si che ha importanza!!!"

Iisar gli si avvicina e lo afferra per la giacca bruscamente, e con rabbia lo scuote guardandolo con sofferenza e le lacrime del nervoso che escono dai suoi occhi.

"CHI SEI! Chi sei....dov'e' il mio amico di infanzia?? Quello che si sarebbe buttato dalla cima di una montagna per salvare una vita umana! E ora e' passato dalla parte della gente che le uccide quelle vite umane! Dov'e'??? DOVE E' !!! "

Grida con quanto piu' fiato ancora gli resta, per poi diventare sempre piu' debole allentando le mani dalla presa della giacca di Aaron che legge negli occhi dell'amico solo delusione e sofferenza verso di lui.

Valentina - Racconti fantasy
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