- INGANNEVOLE GIOCO DI IDENTITA' -
CINQUE GIORNI DOPO LA FINE DELLA MISSIONE NEPHILIM
Londra
Lara e' in piedi nel salone del maniero mentre si asciuga il sudore con un asciugamano sul viso dopo essere appena tornata da una lunga corsa in giardino di quotidiano allenamento. Kurtis, l'uomo dell'ordine dei Lux Veritatis che l'ha aiutata nell'ultima missione ad affrontare i nephilim e insieme al quale sta pensando di partire per concedersi un meritato riposo vacanziero, la osserva con un sorrisetto divertito facendo un commento ironico per aver visto l'anziano maggiordomo dell'archeologa, sfoggiare un insolito vestiario sbarazzino.
"Da quando sei diventato un esperto stilista di abbigliamento senile? Ad ogni modo, c'era davvero bisogno di questo stacco"
Le parole dell'archeologa vengono quasi accompagnate dall'improvviso suono del telefono.
" A quanto pare Winston e' andato in vacanza prima di noi"
Commenta poi Lara con un lieve sorriso non vedendo il maggiordomo occuparsi della chiamata telefonica in arrivo,quindi si dirige verso il telefono per rispondere. Una voce familiare inaspettatissima ma che riconosce al telefono, le attenua l'espressione di scherzoso scambio di battute con Kurtis.
"Snake??"
Chiede quindi con una sorta di tentennamento non appena sente il saluto dell'uomo che piu' volte nella precedente missione era comparso e ricomparso in piu' corpi o visi clonati a tal punto da aver scoperto solo di recente di essere stata ingannata sull'identita' dell'uomo.
"David.... o Snake. O come tu abbia deciso ora di farti chiamare a causa di questa specie di "gioco o scambio di ruoli". Quasi non so piu' nemmeno chi tu sia...."
Gli comunica telefonicamente piuttosto turbata.
"Sono a Londra ancora per un paio di giorni. Ma direi che una visita possa aiutare a farmi comprendere meglio chi sia il David a cui mi ero ..."
<< concessa>>
".....Ti aspetto alla mansione"
Taglia corto per non rendere visibile il suo turbamento soprattutto a Kurtis. Poco tempo dopo l'archeologa risale nella sua stanza per riprendere in mano la lettera che aveva trovato nella sua camera da letto dopo essere ritornata dalla missione contro i nephilim qualche giorno prima. Una lettera firmata -David- e che era stata scritta dall'uomo che ora l'ha chiamata per chiederle di poterla rivedere.
Lara riapre la lettera tornando a leggere le righe scritte su quel pezzo di carta sedendosi sul letto con sguardo cupo mentre ricordi, e sensi di colpa di vario tipo iniziano a invaderle la mente. Da una parte la rabbia verso se stessa per essersi fatta "giocare" in quel modo scambiando l'uomo che l'aveva accompagnata in missione con un altro fisicamente identico e che l'aveva perfino tradita e che poi era stato ucciso nella battaglia contro il re degli angeli neri. Dall'altra parte, il senso di colpa per non essere stata capace di riconoscere la falsa identita' del vero David in un clone. E per finire, la rabbia verso il vero David che le aveva fatto credere ad una menzogna, anche se per tenere al sicuro una bambina. Come avrebbe reagito l'archeologa nel rivedere quell'uomo che si sarebbe presentato da lei il giorno dopo?