IMPARARE A GESTIRE LE EMOZIONI O A FARSI DOMINARE


Il lampadario inizia a bruciarsi dall'attaccatura e il lampadario si inizia a sganciare portando Amanda a correre verso l'uomo incappucciato con l'intenzione di spingerlo via, ma nel fare questa azione, rischia lei stessa di finirci sotto. La mossa rapida dell'incappucciato che sfodera una spada sopra la testa di Amanda per usarla come scudo, riesce ad evitare che il lampadario finisca addosso all'antropologa che viene strattonata a terra bruscamente dall'incappucciato per un braccio. L'uomo si gira lentamente verso di lei con la spada in mano e guardandola dal basso.
"Ecco l'effetto di quando ci si lascia dominare dalla paura e dal non voler imparare a gestire il proprio potere. Si mette a rischio se stessi... e gli altri."
Amanda si copre il viso con le mani chinando la testa.
"Voglio andare via da qui.....gia' sulla Terra creavo danni. Se qui e' tutto piu' amplificato, non faro' altro che....."
"... semplicemente imparerai ad accettare cio' che sei, piu' facilmente e rapidamente. "
L'interrompe l'incappucciato con voce ferma
"Avresti dovuto spostarti !!!!"
Grida lei ancora peggio di prima facendo esplodere in altri piu' piccoli pezzi il lampadario con la vibrazione di collera emessa dalla sua voce. Terrorizzata da cio' che sta continuando a provocare con la sua rabbia, Amanda corre a rifugiarsi in un angolo della stanza osservando il lampadario essere andato in frantumi a causa dell'energia della paura e rabbia scaturita dall'antropologa.
"Come posso vivere in un mondo simile quando anche un'emozione di paura puo' far rompere pericolosamente oggetti? Dimmi come!"
Amanda urla all'incappucciato che e' rimasto con la spada in mano vicino i cocci del lampadario caduto.
" Quale miglior dimensione come maestra? E' proprio da qui che puoi osservare meglio quello che accade silenzioso sul pianeta Terra"
"Beh, non la voglio fare la scuola di gestione emozioni, va bene?? Le emozioni le voglio lasciare libere, non voglio imparare a gestirle!"
"Come un cavallo indomabile che corre senza controllo libero rischiando di fare male anche a se stesso?E' questo che scegli di fare?"
Amanda capisce subito la metafora usata dall'incappucciato.
"Sul pianeta in cui vivi, tutto questo esiste. Ma non e' visibile. Da qui puoi vederlo piu' facilmente e usare diversamente la forza e il potere di quello che lanci emozionalmente.Ma forse preferisci farti dominare dalle emozioni. A te la scelta"
La sagoma maschile rinfodera la spada nella custodia appesa alla cintura e si dirige verso la porta dando le spalle ad Amanda.
"Aspetta! E dove vai ora?? Mi attrai qui e poi mi abbandoni con una scelta da fare di questo peso e senza che io sappia nemmeno come fare per seguirla in un mondo sconosciuto e difficile come questo??"
La sagoma si ferma dando le spalle all'antropologa.
" Dimmi almeno come faccio ad andare via! Ci sara' un modo per aprire portali !"
" Potresti farlo anche tu se solo credessi in cio' che puoi fare."
"E questo che significa? Girati! Avanti, girati e fammi vedere che faccia hai!"
L'incappucciato si gira ma non si smuove a sollevarsi il cappuccio mentre all'esterno si sente un rintocco dell'orologio di un campanile.
"Ti aspetto al grande Albero di Odrin fuori dal villaggio quando l'orologio del villaggio suonera' cinque rintocchi. Con questo"
L'uomo le lancia il suo arco senza pero' darle nessuna freccia. Amanda prende al volo l'arco osservando l'oggetto con stupore e poi alzando il viso verso di lui.
"Che...che significa? Perche' mi dai quest'arco?"
"Capirai quando sarai li' e se sceglierai di liberare il tuo potere. E con esso anche il potere di andartene da qui"
Le misteriose parole dell'altrettanto misteriosa sagoma maschile che apre la porta uscendo dall'abitazione.
"Aspetta!"
Si alza in piedi per andare alla porta, ma del misterioso guerriero incappucciato non c'e' piu' traccia..... 

Valentina - Racconti fantasy
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