IL PERDONO: CHIAVE DI LIBERAZIONE
Dimensione oscurata
La rabbia nera di Sephir viene a scontrarsi con l'ennesimo avvicinamento di Syride, che quindi si "immerge" nel flusso nero di lui sfiorandogli il viso con una mano e con l'altra il cuore. Sephir percepisce un'ondata di calore talmente intenso da fargli quasi bloccare il suo stesso cuore per l'impatto di riuscire a sentirlo cosi' vivo come mai era accaduto. Il calore che emana Syride e' qualcosa di potente tanto da avere un impatto energetico in Sephir. Nonostante questo, lo sguardo di lui continua ad essere rigido e glaciale come a voler manifestare avanti il suo potere e la sua coraggiosa oscurita' , perche' esercitare oscurita' , sembra dargli forza. O almeno e' questo quello che Sephir aveva sempre pensato fino a quel momento.
"Tuo figlio non riesce a perdonare cio' che hai fatto perche' non ha mai conosciuto il tuo cuore. Ora puoi farglielo vedere se solo tu volessi e ne avessi...il...coraggio...."
Le ultime parole sembrano quasi aver tagliato le radici di un albero al quale era radicato Sephir. Per lui il coraggio era sempre stato fare il duro, essere un duro, fare azioni aggressive.Ora quella dea gli porta un altro concetto di coraggio, che e' quello di fare l'esatto opposto come il lasciar parlare il cuore o il coraggio di perdonare. Sephir aveva sempre pensato che amare o perdonare fosse azione da debolezza.E invece solo ora si rende conto di quanto ci voglia coraggio per amare o perdonare o attuare un'azione non malevola.
Le labbra di Syride su di lui hanno l'effetto di come quando una palla di neve a contatto con il fuoco si disintegra al solo avvicinamento. Ed e' cio' che accade dentro di lui. Quel bacio di lei breve ma cosi' puro, ha il potere di disintegrare qualcosa in lui che lo mette in crisi a tal punto da non riuscire a pronunciare parola devastato da quel nuovo tipo di impatto energetico ed emozionale.
Lo sguardo di Syride lo trafigge peggio di lame roventi ma che hanno il potere di arrivare nel fondo del suo spirito riuscendo a cogliere quello che nemmeno lui aveva mai visto di se'. E Sephir penetra lo sguardo di Syride in quel momento come se i loro reciproci spiriti si stessero toccando o guardando per la prima volta scontrandosi dentro. Poi lei si accascia crollando ai suoi piedi ormai quasi "svuotata".
L'arrivo di Ratash e le parole del figlio che corre in soccorso di Syride buttando parole velenose a lui, lasciano Sephir in un momento di stallo, come se stessero scontrandosi diverse forze dentro di lui, e forse la stessa energia di Syride che e' entrata meglio attraverso quel bacio.Sephir continua a mantenere lo sguardo basso su Syride senza lasciar trapelare nulla almeno apparentemente con gli occhi.
Scivolata a terra ai piedi di Sephir, la dea entra in uno stato confuso e annebbiato perche' il suo campo energetico sta abbandonando il suo corpo terreno.Riesce pero' a percepire una voce familiare e le mani dello stesso uomo che l'aveva sollevata in precedenza in quella stessa dimensione.Syride apre un po' meglio gli occhi debolmente mentre Ratash la sostiene e la tiene sulle sue gambe mentre grida di tutto al padre.La dea vede lo sguardo di Ratash adirato e poi affranto mentre la sostiene.
Syride stancamente gli sorride.
"Non...non arrabbiarti con lui.Non sapeva nemmeno lui prima chi fosse veramente.Forse non lo sa ancora....ma...sono certa che..."
Syride fa un profondo respiro debole.
"....potra' capirlo...ora...il suo cuore....e' aperto....e puo' ascoltarlo...."
Syride chiude gli occhi abbandonandosi al supporto di Ratash.Riapre gli occhi ancora una volta su di lui.
" Se puoi...e vuoi aiutarlo....aiutalo a comunicare....con il suo....cuore...."
Sussurra e sorride ancora come se fosse perfino contenta di aver potuto vedere di cosa sia capace di bello quel cuore "nero".
"....per favore.....portami via da qui...non lasciarmi in questa dimensione.Ti chiedo solo questo.Permetti al mio corpo di tornare alla terra..."
Chiude gli occhi ancora.Respira stancamente.La dea sa gia' che non avrebbe potuto piu' reggere soprattutto in quella dimensione.
" Il cuore....e'.... la sola....realta'....tutto il resto e'.. una maschera di illusione..."
Syride riapre gli occhi e allunga una mano verso il viso di Ratash vedendo i suoi occhi provati. Accarezza il suo viso.
" La chiave per liberarsi da tutte le sofferenze e'.... il ..."
Syride socchiude gli occhi mentre la sua mano cade via dal viso di lui.
"...perdono...."
Sussurra per poi chiudere lentamente gli occhi e abbandonare il suo corpo tra le braccia di Ratash socchiudendo le labbra in un "disegno" di pace che non l'avrebbe piu' fatta parlare. Ratash e' sempre piu' provato. Le parole di Syride continuano ad avere potere nonostante stia lasciando la vita terrena ancora una volta . Nonostante sia per "colpa di Sephir" che ora lei sta morendo, lei e' serena e parla di perdono e di non arrabbiarsi, dando come chiave proprio il perdono, quella cosi' difficile azione da fare soprattutto quando si e' divorati da rabbia, risentimenti e odi.
"Syride.......Non andare....non andare..."
Mormora vedendola spegnersi poi sempre di piu' col viso finendo in un sereno sorriso.
"Syride !"
Ratash la scuote con morbidezza come per farla riprendere, ma la dea sembra nuovamente andata via.
Il nephilim china la testa chiudendo serratamente gli occhi mentre la sostiene tra le braccia.
Ratash lotta dentro di se' con l'amarezza, il senso di colpa per aver indirettamente spinto Syride ad andare li' ,solo perche' lei aveva incontrato e conosciuto Ratash a Dharan.
"Sei contento?? SEI CONTENTO!??"
Grida poi alzando la testa verso Sephir lanciandogli sguardi di rancore.
"Ti fa tanto fiero aver ancora "vinto" con il tuo rancore verso ogni cosa e ogni sentimento?? Sei contento vero?? "
Ratash non riesce a seguire il consiglio di Syride di perdonare , che sembra perfino essere la chiave per la liberazione da tutte le sofferenze secondo il sentire della dea. E chissa', forse lei ha ragione, ma quella chiave e' cosi' maledettamente difficile da usare.
Ratash si alza tenendo tra le braccia Syride a corpo inerte con testa e braccia penzolanti ,ma cercando di tenerla il piu' raccolta possibile sulle braccia.
"Te l'ho sempre detto che hai scelto la donna sbagliata. Io sarei quello che occulta? Guardati ! Angosciato per la morte di una donna che non e' nemmeno la tua donna ,ma tenendola come se lo fosse dando la colpa a me per quello che ha scelto lei venendo qui ? Credi che non abbia sentito il tuo fastidio quando lei ha voluto sentire il sapore del mio fuoco sulle labbra?"
"Come osi mettere in discussione il mio amore per Enora ! "
Gli grida Ratash contro, ma poi si calma facendo un respiro di controllo profondo.L'avere Syride tra le braccia, e' come se ancora la sua energia aleggiasse vicino a lui, come ad aiutarlo a controllarsi e a esaminare meglio le sue reazioni.Forse una specie di test per vedere se la sua morte e' servita per aiutare anche lui a guarire la relazione con Sephir col perdono. La chiave di cui lei aveva parlato per la liberazione dalle sofferenze.Ma sarebbe riuscito a perdonare il padre?
Ratash cammina fino alla fine della passerella senza nemmeno girarsi un'ultima volta. Non sa se avrebbe dovuto fare ritorno in quella dimensione, ma in quell'istante il nephilim non si volta piu'.
"Tempo "
Pronuncia prima di catapultarsi nuovamente nel mondo terreno e fare ritorno nel giardino di casa a Dharan.
Tra le braccia Syride e' a corpo inerte mentre la depone sull'erba del giardino restando poi accovacciato accanto a lei. La guarda non riuscendo a capacitarsi di quanto accaduto.Almeno la precedente volta lei si era ripresa. Ora pero' tutto sembra essere veramente finito per lei.