DEL BUONO ANCHE NEL MALE
NEPAL, Citta' di Dharan
Syride si avvicina alla fontana della piazza centrale di Dharan muovendosi nelle sembianze di lei bambina e andando a sedersi sul bordo circolare della struttura osservando l'acqua che zampilla e la statua del sacerdote Arioch che domina nel centro della fontana.
La bambina dea ha lasciato la sua famiglia riunitasi nella foresta amazzonica per proseguire con la sua missione lasciata in sospeso e che riguarda il padre di Rashid.
Syride non riesce a dimenticare quello vissuto nella dimensione infernale con Sephir soprattutto dopo aver letto del buono in quello spietato re oscuro.Possibile che uno spietato re oscuro votato all'ombra e al male, possa nascondere una parte buona? Syride ne e' certa, nonostante a nessuno possa essere potuto passare per la mente , nemmeno allo stesso figlio Ratash.Syride sa che la responsabilita' di cio' che e' stato Sephir, non e' del tutto responsabilita' di Sephir,ma di qualcosa di ancora piu' antico rispetto a lui e che purtroppo lui aveva "ereditato" contro la sua volonta'. E ora Syride e' sotto la statua dell'unico sacerdote che era riuscito ad affrontarlo esiliandolo in un luogo in cui non avrebbe potuto piu' fare del male a qualcuno.Ma e' sufficiente esiliare o allontanare qualcuno per evitare che faccia altro male? Syride sa che non funzionano cosi' le cose, perche' uno spirito non conosce spazio, ne' tempo, ne' materia per manifestare le sue cattiverie.Uno spirito dannato o votato al male, per evitare che continui a fare del male, non va allontanato, ma affrontato aiutandolo a "trasformarsi" .Ma la dea sa che per attuare questo, sarebbe dovuto essere necessario il permesso e la volonta' dello stesso Sephir.Syride non sa perche', ma sente che deve provarci e che quella sarebbe stata una sua ardua e importante missione.La dea ricorda anche di aver fatto una promessa a Ratash prima di procedere: quella che l'avrebbe avvertito quando lei avrebbe agito.E quel momento e' arrivato.La ragazzina si alza dalla fontana e si incammina verso la casa del nephilim Ratash arrivando pero' davanti alla sua porta nelle fattezze di Syride adulta.
"Syride..."
Ratash apre la porta alla dea dopo aver sentito bussare alla sua porta, ma le sorride con un sorriso velato. E' contento di vederla, ma nel suo sguardo traspare l'amarezza per l'assenza della sua compagna Enora che manca ormai da giorni scomparsa in chissa' quale luogo o dimensione.
"Non credevo che ti avrei rivista cosi' presto...ma sono contento...Vieni entra "
"Ratash....non restero' molti minuti...."
La donna entra nell'abitazione per poi girarsi verso il nephilim.
"Ti avevo promesso che ti avrei avvertito quando sarei andata dove sapevi. E sono qui per questo. Non c'e' niente che mi potra' farmi cambiare idea. Ma mantengo le promesse, e il mio motivo per cui sono venuta prima qui, e' per non infrangere la mia promessa "
" Non so che cosa tu abbia in mente di fare, ma sono contento che tu mi abbia avvertito. Puoi dirmi esattamente cosa intendi fare? Non ti ostacolero' qualsiasi cosa tu faccia. Ma visto che riguarda mio padre, vorrei essere messo al corrente. Con uno spirito dannato non si scherza. Ma immagino che tu questo lo sappia "
" Non so che cosa andro' a fare esattamente. So solo che devo incontrare nuovamente tuo padre. Sono perfettamente consapevole che con uno spirito dannato non si scherza. Ma proprio perche' e' dannato, voglio poter fare qualcosa per liberarlo dalla sua dannazione. E il mio scopo e' questo. Capire e vedere se posso liberarlo dalla sua dannazione. Per far questo, tornero' nella sua dimensione. Posso farlo ora che conosco la locazione galattica dimensionale essendoci stata con te."
Gli spiega Syride con grande calma e come se non fosse per niente intimorita.
Ratash incupisce lo sguardo.
"Vorresti...liberare...il re degli angeli neri? O meglio...cio' che e' stato il re degli angeli neri. Ora sono io il nuovo re degli angeli neri. Syride...."
Ratash posa le mani sulle spalle di lei e la guarda con occhi sinceramente preoccupati.
"Non andare a mischiarti in una situazione simile. Lascialo stare. Non puoi liberare uno spirito simile, tornerebbe a fare del male. "
Scivola via con le mani dalle sue spalle.
"Ma tanto tu non cambi idea, giusto? "
Syride sente la preoccupazione di Ratash che pero' sembra essersi dimenticato delle cose simili che anche lui aveva attuato quasi come il padre.Syride e' in grado di vedere dentro al nephilim, e la dea ha visto quel suo passato. Lo guarda pero' con occhi compassionevoli perche' comprende che il nephilim non e' diventato consapevole per quello che e' diventato ora e grazie a cosa.
" Hai fatto stragi anche tu. Hai ucciso. Hai maledetto. Hai lanciato grandi azioni sanguinolente. Non fa la differenza il numero delle azioni malvagie che si sono fatte. Che siano state dieci o cento...erano sempre dettate dalla stessa energia negativa e accadevano per questo.Ma ora non sei piu' cosi'.Ed e' l'amore che ti ha trasformato. Non la guerra. Non la violenza. L'amore ... "
Syride gli stringe una spalla con una mano per poi scivolare via da lui e dirigersi verso la porta.
"Ci voglio provare... in qualcosa sono gia' riuscita ad ammorbidirlo. Spero che Enora torni presto da te e tuo figlio. "
Detto questo la dea apre la porta per poi uscire dall'abitazione del nephilim.