DEJA VU DI MEMORIE PER FERITE EMOZIONALI DA GUARIRE
DIMENSIONE,palude
Amanda cammina affiancata a Vergil dopo aver lasciato la grotta, ma procede piu' distanziata da lui di circa un metro. La donna mantiene volutamente una distanza di sicurezza da lui per non ritrovarsi a rifare i conti con certe emozioni che al momento vuole tenere a bada. Lui procede nella sua rigida ma elegante e sicura andatura, il suo sguardo e' concentrato avanti, fiero e determinato dritto verso la strada del suo obiettivo per diventare un Dio a tutti gli effetti ,e Amanda puo' osservare quello sguardo furtivamente procedendo di tanto in tanto piu' indietro rispetto a lui e non capacitandosi di come sia potuto succedere quello accaduto con lui, con l'ultima persona al mondo e quella piu' odiosa che avesse mai incontrato in tutta la sua vita. I due non parlano, altra grossa differenza rispetto a prima dove spesso e volentieri si stuzzicavano negativamente e ostilmente a vicenda, essendo in particolar modo Amanda ad aizzarlo facilmente cercando volutamente il conflitto. Ora invece stranamente resta zitta, e in alcuni punti accelera il passo precedendolo nel percorso di qualche centimetro piu' avanti per non volerlo guardare dato che procedendo piu' avanti rispetto a lui, non avrebbe avuto gli occhi facili verso la sua direzione. Una sua personale strategia. Pur non conoscendo la strada da fare, l'antropologa e' come pero' se camminasse percependo l' "onda " del passo del guerriero , come se i suoi sensori le facessero percepire esattamente dove lui si trovi e giri. Per quanto Amanda sia umana, non e' un'umana qualunque, ed e' in possesso di particolari capacita' extrasensoriali. Di tanto in tanto l'antropologa si guarda la mano dove aveva ricevuto l'artigliata di un licantropo. Le ferite si sono emarginate, ma sono rimasti dei segni che non sembrano pero' procurarle dolore o fastidio. Il tragitto fortunatamente non sembra piu' presentare imprevisti,e i due raggiungono la zona della palude che avevano gia' attraversato in precedenza per fuggire dai licantropi e che li avevano poi costretti a prendere un'altra direzione per rifugiarsi dal pericolo delle creature.
" La palude.... e' questa"
Pronuncia fermandosi e guardandosi intorno. Il suo sguardo e' rigido. C'e' qualcosa nell'aria che ora Amanda riesce a percepire a differenza del tragitto di andata.Quell'atmosfera sembra "attaccarla" di qualcosa di invisibile che le inizia a far sentire una terrificante tristezza e apatia. Amanda non sa che quella e' una palude avvolta da un incantesimo, e che avrebbe il potere di risucchiare gli esseri che l'attraversano, specie se la percorrono lentamente. Amanda poi improvvisamente si ferma.
" È bello il silenzio, è di una bellezza che fa paura. "
Inizia a dire con lo sguardo perso come se stesse pronunciando dei versetti di una qualche poesia, ma sicuramente non allegra.
"Ma e' bello da far paura questo posto"
Amanda guarda quasi incantata la desolata palude mentre Vergil continua a camminare.
"Ti seguo..."
Gli dice continuando a fissare il vuoto. Sembra aver risposto quasi per riflesso a una domanda che lui deve averle fatto incitandola a camminare, ma non si sa se abbia veramente ascoltato le parole sue a causa del suo tono apatico. La camminata della donna diventa sempre piu' stanca e lenta a mano a mano che la palude risucchia la sua energia grintosa e "ribelle", ma nonostante Vergil abbia captato che ci sia qualcosa che non va in lei come prima, non le chiede nessuna spiegazione, e anche avendo forse voluto farlo, non ci sarebbe stato tempo perche' qualcosa inizia ad accadere. Vergil prontamente evita una prima freccia scagliata da uno dei due orchi apparsi in quel punto, e si lancia verso le spalle di Amanda che sarebbe stata colpita se lui non fosse intervenuto.E' questione di secondi, ma anche in Amanda succede qualcosa. Non appena la freccia destinata a lei viene scagliata nella sua direzione, la donna avverte una stranissima sensazione come di un pericolo gia' conosciuto o vissuto. Cio' che inizia a sentire, arriva come attraversando epoche , facendole arrivare la sensazione di un vuoto al centro del petto come se le fosse stato tolto il respiro. La freccia non l'ha ancora raggiunta , eppure quella sensazione viene percepita.Si volta solo con la testa quanto basta per vedere Vergil che si prende la freccia destinata a lei ,in spalla. Amanda resta come pietrificata perche' quella scena accade nella stessa modalita' comunemente chiamata un deja- vu'. Eppure con tutte le armi con cui si era trovata a che fare maneggiando lame, pistole , fucili e altro ancora, non aveva mai usato arco e frecce ,ne' si era mai trovata davanti, qualcuno che usasse un'arma cosi' antica. Quindi da dove sta derivando ora quella sensazione di deja-vu ? La sua parte conscia non lo ricorda, ma.... la sua anima si.
Quell'evento ha poi il potere di far tornare ad Amanda un ricordo di alcune affermazioni pronunciate da Athos prima di partire con Vergil.
FLASHBACK, casa di Donald e Christel
"Alina....tu sei stata la mia maestra. Eri la piu' grande arciera. Mi avevi insegnato a usare arco e frecce. Abbiamo combattuto insieme. Non ricordi?"
"Impossibile. Io non ho mai toccato un arco in vita mia. Non mi piacciono! Ne' archi ne' frecce! Anzi vuoi saperlo? Li detesto!"
Athos china la testa affranto.
"Li detesti...solo perche' ...ti hanno procurato...la morte...in passato. Per mano mia..."
Amanda scuote la testa come se non volesse pensare ad una simile cosa.
"No. Io sono esperta di molte armi. Soprattutto esplosive. Ma non ho mai toccato una sola freccia con un arco, ne' ho intenzione di usarle in futuro!"
Athos rialza il viso e si avvicina a lei.
"La freccia che avevo scoccato era indirizzata ad un uomo che stavamo combattendo. Ma qualcuno ti ha afferrata da dietro spingendoti davanti a lui in modo che la mia freccia indirizzata a lui finisse su di te."
RITORNO ALLA REALTA'
Quella sensazione di mancato respiro al centro del petto , la sensazione come di un polmone attraversato che segna l'inizio di una fine senza che nemmeno quella freccia l'abbia colpita, significa forse che e' un ricordo dell'anima?
Amanda guarda impietrita Vergil che ai suoi occhi diventa come lo scudo che questa volta l'ha salvata da un'arma simile, e non era stata lanciata lei e usata come scudo per salvare qualcun altro.
"Sta attenta!"
La voce di Vergil le arriva forte e determinata e con il potere di "risvegliarla" da quello stato apatico assieme all'energia di quel ricordo di un evento drammatico di un qualche suo passato antico. Gli occhi di Amanda corrono verso la spalla ferita di Vergil , e dentro avverte terrore. Si, il terrore che lui possa morire e davanti ai suoi occhi, peggio ancora per colpa sua per non essere stata attenta. Ma Vergil non sembra accusare nessun dolore, e si toglie la freccia dalla spalla come se niente fosse. All'inizio del viaggio , Vergil l'aveva trattata male dicendole che non le avrebbe fatto da balia, eppure e' quello che in quel momento sta accadendo, e per la seconda volta dato che e' gia' successo che lui l'abbia tirara fuori dai guai. In precedenza, dopo lo scampato pericolo con il licantropo, ora dopo il lancio di frecce. Ma questa volta Vergil non si altera con lei come era accaduto in precedenza. Nonostante tutto, il guerriero non la insulta piu', o chissa' forse l'avrebbe fatto in seguito. Quando lui la invita a scegliere rapidamente se aiutarlo o nascondersi, Amanda alza un braccio portando la sua mano lentamente verso l'impugnatura della Ribellion agganciata alle spalle ed estrae la spada , gesto che avrebbe fatto capire a Vergil che l'avrebbe aiutato. Ma in quale condizione non essendo ancora consapevole dell'effetto che le ha fatto la palude?
Lo sguardo di Amanda e' ancora spento, ma ora emerge qualcosa : come se fosse diventata perfettamente consapevole di aver rischiato di farlo uccidere nonostante sapesse che lui sia un semi dio e non vulnerabile come un umano. Ma in quel momento Amanda non vede un semi dio, ma un uomo. Un uomo che sta mettendo in discussione ogni sentimento. E' quel senso di colpa che la da' un ulteriore balzo "energetico" per iniziare a svegliarsi da quell'incantesimo della palude.
" Combattero' "
Si limita a dirgli ma con occhi nuovamente accesi.
Gli orchi iniziano a scagliare frecce verso i due, e Amanda inizia a ruotare la spada con maestria usando entrambe le mani e a grande velocita' come se stesse girando la ruota di un mulino che rigetta indietro ogni freccia che arriva verso di lei in un continuo e fitto rumore del metallo della spada e delle frecce che cadono a terra una dietro l'altra. Inizia poi ad avanzare verso gli orchi continuando a far girare la spada in quel modo rapido e veloce come mai aveva provato a fare, ecome se sapesse esattamente come farlo. Poi afferra la spada e la sbatte a terra provocando un'onda d'urto che fa cadere a terra i due orchi. Uno dei due si rialza iniziando a fuggire avendo capito forse la pericolosita' di quell'arma o di quei due insieme, l'altro invece ritenta di colpire Vergil con una rapida sequenza di lanci di frecce. Quando tutti gli orchi sono stati sistemati, Amanda si avvicina a Vergil.
"Mi spiace...."
Gli dice con tono piatto ma sinceramente dispiaciuto nonostante non abbia riportato ferite o peggio ancora morte , ma sente di doversi scusare con lui perche' a causa della sua distrazione ha rischiato di procurare la sua morte. Abbassa lo sguardo.
" Non so cosa mi sia preso...."
Resta con gli occhi bassi non come una vittima, ma sicuramente non gioiosa.
" Non riuscivo a reagire"
In risposta, il freddo Vergil le sorride, tanto da far restare sbigottita l'antropologa.
<< Sta sorridendo?? Lui?? La fredda statua che e' sempre stata per tutto il tempo?? >>
Resta ancora piu' sorpresa quando poi lo sente elogiarla con un
"Sei stata incredibile"
"E' la prima volta che....qualcuno fa un apprezzamento per una mia capacita' di combattimento....oscuro."
Risponde poi senza distogliere lo sguardo dalla spada paranormale che le ha permesso di destreggiarsi servendosi di quell'arma per fermare gli orchi.
" Sono sempre stata vista come un demonio nel fare certe cose. E forse lo sono.Mai prima d'ora ero stata capace di vedere la bellezza di un potere....oscuro. "
Gli dice quindi alzando il viso verso di lui con i suoi azzurri occhi che sembrano quasi la metafora della diversita' tra le sue azioni oscure, e il colore luminoso dei suoi occhi, riflesso dell'anima. Ed e' la stessa cosa che lei sembra quasi vedere in lui e nel suo altrettanto sguardo di ghiaccio ma al tempo stesso luminoso.
"Solo....con te...."
<< Cosa mi succede??? Innamorarmi quasi dell'oscurita' e di.....>>
Si ferma di parlare per poi assaporare un altro inconsueto gesto di lei che le si avvicina per farle una carezza e darle un bacio proprio al centro della fronte. Subito dopo lo vede rimettersi in cammino e insieme raggiungono finalmente la zona in cui avrebbero dovuto trovare le Signore del Bosco.