CONSAPEVOLEZZA DEL PRIVILEGIO E DONO DI ESSERE VIVI
( I dialoghi del nigeriano sono stati scritti da Claudio. Avventura scritta a quattro mani )
"Dio mio, fermati.... FERMATI! Sei al sicuro piccola, sei al sicuro."
Tra le sue braccia, Malik tiene fermo un corpo tremante, afflitto dalla disperazione di una donna costretta fin troppe volte a concedere il suo corpo in obbedienza a uomini vigliacchi. Un corpo sfruttato ed ora abbandonato a se stesso per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni subite, per la sua intelligenza calpestata e per la negazione di una sacrosanta libertà che ogni essere umano ha il diritto di avere.
"E' tutto ok Raja, è tutto ok. Con me sei al sicuro.Ti prego, non fare più un gesto del genere. Qualunque cosa ti abbiano fatto riuscirai a superarla. Lo devi fare per te stessa e per non darla vinta a loro!"
Il corpo di Raja sembra cedere fisicamente abbandonandosi ad un dolore profondo di fragilità con gli occhi spenti di chi ha perso la forza di lottare e reagire.
"Raja, ascoltami. So che iniziare un nuovo cammino ti spaventa. Ma credimi, ad ogni passo che percorrerai ti renderai conto di come era pericoloso rimanere ferma nell'accettazione di quello che ti hanno fatto fin'ora. Reagisci, e non farlo per me che ti sto spronando, ma fallo per tutta la luce che vedrai, per tutte le emozioni che proverai come donna finalmente libera dalle angherie dei vigliacchi. Fallo per tutte le volte che regalerai un sorriso a te stessa e agli altri. Per tutte quelle mattine in cui avrai il privilegio di essere viva, di respirare, pensare, provare gioia e amare.
Sappi che nei momenti più cupi della nostra vita la sofferenza che proviamo oggi deve sempre rappresentare la forza che avremo l'indomani..."
Le rassicuranti e spronanti parole pronunciate proprio dallo sconosciuto che lei qualche ora prima aveva salvato da una tomba, marcano la sensazione di Raja di percepire sicurezza e protezione, sentendo simili parole pronunciate da qualcuno per la prima volta. Le frasi di Malik continuano a pronunciare importanti e preziose parole che scavano nel profondo di Raja, ma la donna e' ancora troppo scossa ed esausta per avere la forza di dire una sola parola. Il suo corpo continua a tremare, un po' per il terrore sentito nel momento in cui stava per mettere fine alla sua vita, ma forse un po' anche per quelle nuove sensazioni che un abbraccio simile le hanno innescato e di una sensazione positiva. Raja si sente reggere dalle braccia di Malik anche quando lei e' completamente abbandonata, e se Malik l'avesse lasciata, sarebbe caduta a terra completamente a peso morto. Metaforicamente parlando, Malik sembra essere diventato il suo sostegno e la sua forza. Un perfetto sconosciuto.E proprio lo sconosciuto a cui lei qualche ora prima aveva salvato la vita tirandolo fuori da una bara. Gli occhi di Raja si fermano in profondita' nello sguardo di Malik in una comunicazione silenziosa che esprime una moltitudine di sensazioni ed emozioni. Le labbra della donna si socchiudono in un vulnerabile movimento stanco ma al tempo stesso inconsapevolmente "sensuale" nonostante quel sofferente momento.Gli occhi poi le si socchiudono, il viso si inclina ancora all'indietro facendo scivolare a terra definitivamente un copricapo agganciato alla sua tunica nella precedente "comodita' " di averlo a portata di mano, e una cascata di lunghissimi e neri capelli si sciolgono verso il basso andando a toccare perfino il pavimento per quanto siano lunghi. Riapre gli occhi iniziando a respirare meglio. Le sue mani timidamente ma allo stesso tempo ansiose, si afferrano poi alla casacca di Malik come se inconsciamente gli stesse manifestando il suo desiderio di aver bisogno di lui come se fosse la sua àncora di salvezza.
"A....a.....aiu...ta....mi....."
Sussurra finalmente riuscendo a spiaccicare le prime parole. Le mani freneticamente stringono il tessuto della casacca di Malik come se si stesse realmente aggrappando ad una boa di salvataggio in un mare di violenta tempesta e che avrebbe potuto farla annegare nell'abisso piu' buio e profondo. Le lacrime che solcano il suo viso, non sembrano riuscire a smettere di scorrere.
" Non voglio.....restare qui....non voglio......non voglio.....non voglio....."
Ripete le ultime parole in un sussurro debole quasi come una cantilena che manifesta la sua inquietudine all'idea di restare ancora un solo secondo oltre in quella struttura.