COMUNICAZIONE ELETTRICAMENTE INASPETTATA

"Senza Nome" segue i passi di Melissa giungendo ad una fermata di autobus. La giovane si accorge di lui dopo qualche minuto.
"Che cosa devo fare con te, si puo' sapere ?!! Come devo farti capire che mi devi lasciare in pace!"
Melissa lo prende per un polso e lo trascina verso una via interna stretta.
"Via di qui, forza !! Via per la tua strada ! Da qualunque posto tu prov......"
Gli dice seccata, ma non riesce a finire la frase che lui l'afferra per le spalle bruscamente di colpo facendola spallare al muro di un edificio e la fissa con occhi intensi e il respiro accelerato.Melissa resta paralizzata da quella presa e quello sguardo.Si guardano poi qualche attimo ancora in modo intenso, poi entrambi si catapultano verso le reciproche labbra in un vortice di tempestoso bacio come mai Melissa aveva ricevuto da nessuno, e che sembra durare un'eternita'.Dopo diverso tempo di elettrici e ardenti baci, Melissa si stacca dalle labbra di lui guardandolo quasi mezza sconvolta.
" Ma che labbra hai ! Un corto circuito sarebbe stato meno elettrico e incendiario! Ma come accidenti puo' essere che quella lingua non la sai usare anche per parlare ?! "
"Senza Nome" continua a guardarla in modo intenso e come se non avesse visto cosa piu' bella. Ora e' Melissa ad abbassare lo sguardo come imbarazzata, e subito dopo a correre via fuggendo per diverse e lunghe strade, venendo pero' raggiunta dallo "strano" giovane in poco tempo.
" Come accidenti hai fatto! "
Melissa porta una mano al petto, fa un passo indietro e lo scruta. Lui non sembra avere il minimo segno di stanchezza per la pazza corsa, anzi sembra calmo e pacato.
" Senti! Ne ho abbastanza di te. Sei come un'ombra, ma non so che farmene di ombre che non parlano. E se hai una lingua da vertigine per certe cose, dovresti imparare a usarla anche per parlare !"
Melissa aspetta una qualunque reazione del giovane, ma puntualmente non accade nulla se non lo sguardo di lui che la fissa senza parlare.
" Salutami la tua lingua, e' l'unica parte di te che e' riuscita a esprimersi "
Melissa fa l'atto per andarsene, ma "Senza Nome" l'afferra per un braccio con la mano coperta dal guanto di pelle nera.
"Cos'e', hai deciso di parlare? Restero' qui solo se hai deciso di parlare. Sai scrivere almeno? "
Il giovane la guarda inclinando il viso di lato come se stesse cercando di capire le parole di lei.
"E' da ringraziare che non sei anche cieco. Sei muto e forse anche sordo. Ok, facciamo qualche tentativo. Vieni con me !"
Melissa lo afferra per un braccio e lo trascina verso un negozio che ha intravisto durante la corsa, facendo ingresso in una libreria. "Senza Nome" si guarda intorno improvvisamente affascinato guardando gli scaffali attirato dai colori dei volumi mentre Melissa va a chiedere un pezzo di carta e una penna a qualcuno che lavora in quella libreria riuscendo ad ottenere quello richiesto. Peccato solo che qualche attimo dopo, si vede costretta ad afferrare "Senza Nome" per un braccio a causa di un danno che il giovane ha provocato inciampando su una lampada che sfortunatamente e' caduta su una signora.
" Mi scuso io per il mio amico,ma non l'ha fatto apposta. E' sordo muto e anche un po' non vedente "
Cerca di spiegare mentendo soprattutto sul non vedente.
"Quella lampada aveva un certo valore."
E' la risposta del venditore.Melissa si passa una mano fra i capelli nervosamente.
"Senta...ok....mi dia un pezzo di carta e le scrivo i miei dati per provvedere a rimborsarle la lampada "
Pochi minuti dopo, Melissa scrive un falso numero di telefono sul foglietto per poi prendere Senza Nome per un braccio e correre via per andare a rifugiarsi in un altro rione malesiano sorprendendo poi il giovane a osservare un libro che sta osservando con interesse e che ha tra le mani.
"E quello?? Da dove l 'hai preso?? Hai fottuto un libro a quel tipo! Sei fuori! Non parli, non capisci e sei anche un ladro !"
"Ehi ci senti?! Senti, io vado a prendermi qualcosa da mangiare. Stare senza colazione mi rende piu' nervosa di quanto non lo sia gia'. Vuoi qualcosa? Gia', che domanda stupida. Forse nemmeno mangi! Secondo me sei un alieno "
Melissa entra in una pasticceria  uscendo alcuni minuti dopo con un sacchetto di cornetti fumanti.
"Ne vuoi uno ?"
Melissa abbassa lo sguardo su "Senza Nome" che si e' seduto sul marciapiede sfogliando il grosso libro girando le pagine velocemente e vedendo gli occhi di lui come se stessero leggendo alla velocita' della luce ogni cosa.
"Ti sei fatto una cultura?"
Melissa formula la domanda ironica iniziando a mangiare senza aspettarsi nemmeno risposta per quanto ormai e' abituata a parlare da sola pur stando in compagnia di lui. Ma quasi si soffoca col boccone quando improvvisamente inizia a sentir parlare "Senza Nome"
"L'asse di rotazione del pattinatore è ancora passante per il centro del corpo, ma l'asse di figura è spostato leggermente nella direzione della mano che stringe la pietra"
Melissa tossisce battendosi con la mano sul petto, e con le lacrime agli occhi per lo sforzo si gira mezza sconvolta verso il giovane.
"Che cos' hai detto?? Hai parlato !!? O ho avuto un'allucinazione ?!? Ti prego rifammi risentire la tua voce !" 

Valentina - Racconti fantasy
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